29 Gennaio 2019

“China Truck”: cadute le accuse sulla mafia cinese, il processo si incaglia sulla traduzione delle intercettazioni


Parte subito con lo scoglio della lingua straniera, un particolare dialetto del cinese, il processo ‘China truck’ che all’aula bunker di Firenze vede a giudizio immediato quello che la Dda considera il ‘capo dei capi’ della mafia cinese in Europa, Zhang Naizong, e altri otto imputati, orientali come lui accusati di reati maturati in lunghi anni di scontri fra le gang a Prato per il controllo di attività illecite, dalla contraffazione di merci, ai trasporti, al gioco d’azzardo, alla prostituzione, alla droga, allo sfruttamento della manodopera clandestina.
Il processo su singoli episodi di reato, dopo che il Tribunale del Riesame ha escluso l’associazione a delinquere di stampo mafioso che era stata contestata a numerosi indagati, si è arenato sulla necessità di reperire un interprete per le traduzioni di intercettazioni dal dialetto del Fujian, area della Cina cui appartengono alcuni imputati dove si parla una lingua parecchio diversa dal mandarino, la lingua ufficiale di Pechino. Quindi il tribunale di Prato, in trasferta a Firenze nell’aula bunker col collegio presieduto dal giudice Francesco Gratteri, ha dovuto aggiornarsi al 4 marzo.
Ma ancora prima di questa decisione tutta l’udienza è stata impegnata sui problemi di traduzione delle conversazioni intercettate nella lingua degli imputati. Le difese avevano posto un’eccezione, comunque respinta dal tribunale perché “tardiva”, criticando la nomina, da parte dello stesso tribunale, di un perito perché non è di madrelingua cinese (è di lingua araba), benché sia dotato delle competenze tecniche per trascrivere le conversazioni, anche ‘pulendole’ da rumori, fruscii, ambiguità sonore. In realtà il perito si avvale dell’opera di ausiliari di lingua cinese. Tuttavia le difese hanno anche eccepito che il giuramento sulla perizia lo fa lui e non i traduttori cinesi che lo supportano. Comunque sia, per il tribunale di Prato si tratta di eccezione tardiva e l’ha respinta, quindi il processo va avanti con questi assetti.
Rimane adesso, dunque, da risolvere il fatto che nella ‘squadra’ del consulente non c’è un interprete del dialetto di una particolare area della Cina e il tribunale sta cercando la figura competente idonea.

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