Demolizione ospedale, c’è il rischio di un nuovo rinvio: i secondi classificati si sono rivolti al Tar


La nuova viabilità di accesso al vecchio ospedale è in vigore dal 19 novembre (leggi l’articolo), la maxi-gru è parcheggiata nell’area del futuro cantiere dallo scorso 28 dicembre (leggi l’articolo), ma sulla demolizione del Misericordia e Dolce pende l’ennesima incognita. Le imprese giunte seconde in graduatoria (la lucchese Del Debbio, assieme a Ciclat Val di Cecina e Gruppo Sei srl) si sono infatti rivolte alla giustizia amministrativa per ottenere la documentazione completa dell’offerta prima classificata al bando della Asl Toscana Centro: quella presentata dal raggruppamento di imprese Edil Moter di Roma, Daf Costruzioni stradali di Milano e Garc di Carpi.
A loro, due mesi fa, la Asl ha aggiudicato provvisoriamente i lavori (leggi l’articolo), dopo aver compiuto approfondimenti sull’offerta anomala, caratterizzata, da un punto di vista economico, da un ribasso del 39,54% rispetto alla base d’asta di 5,6 milioni di euro.

La Asl Toscana Centro, prima di affidare il cantiere, ha atteso i tempi previsti per un eventuale ricorso e ha risposto alla richiesta di accesso agli atti pervenuta, consegnando alle imprese seconde classificate soltanto una parte della documentazione, perchè all’interno della parte “secretata”, tra le carte dell’offerta tecnica, sarebbero presenti informazioni riservate, relative a tecnologie e know-how aziendale, che la prima classificata ritiene coperte da diritto d’autore.

Una giustificazione che non è stata accettata dall’impresa Del Debbio, che si è rivolta al Tar della Toscana per avere accesso integrale agli atti di gara.
Nel frattempo dalle aziende vincitrici, stanno arrivando alla Asl gli ultimi documenti amministrativi (fra cui i certificati sull’impiego di disabili) necessari a contrattualizzare. Tutto il fascicolo è al vaglio dell’ufficio legale della Asl che a breve dovrà decidere se aggiudicare definitivamente i lavori e far partire il cantiere, più volte slittato in passato, oppure attendere il pronunciamento del Tar sulla richiesta di accesso agli atti propedeutico ad un eventuale ricorso. Una linea “attendista”, che in passato è prevalsa nello stesso procedimento di gara quando il raggruppamento capitanato da Varvarito, escluso dopo l’apertura delle offerte tecniche, presentò ricorso al Tar. Varvarito, dopo oltre un mese, fu poi riammessa dal Tar (leggi l’articolo) si è alla fine classificata quarta.
Adesso, l’avvio del cantiere per la demolizione del Misericordia e Dolce, previsto per metà gennaio, potrebbe slittare ancora.

D.Z.

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