28 Gennaio 2019

Gravi disservizi nelle dimissioni dall’ospedale di un’anziana invalida: la denuncia del figlio della donna


Un grave disservizio nelle dimissioni dall’ospedale di una 76enne invalida. A denunciarlo è il figlio della donna, una paziente emiplegica dal 2014 a seguito di un’emorragia cerebrale, la quale nei giorni scorsi lamentava forti dolori alla schiena e su consiglio del medico curante è stata portata in pronto soccorso per una sospetta frattura vertebrale spontanea. I raggi a cui è stata sottoposta, pur confermando una fragilità ossea e problemi pregressi alla spina dorsale, hanno escluso fratture recenti. Alla paziente, sofferente di stipsi, è stato effettuato un lavaggio intestinale. “Dopodichè – scrive il figlio – sono state decise le sue imminenti dimissioni alle ore 21,43 anche perchè non si trovavano al momento letti disponibili per un ricovero. Nel contempo, noi familiari siamo stati invitati ad uscire dall’ospedale perché di lì a breve sarebbe arrivata un’ambulanza per riaccompagnare mia madre al proprio domicilio dove ad attenderla, ci sarebbe stata la sua collaboratrice convivente assieme al marito e alla cognata”. Le cose vanno diversamente: la paziente, secondo quanto denunciato dal figlio, arriva a casa alle 1,30 di notte, dopo quasi quattro ore. “Mia madre è stata riportata sporca di feci, seminuda e tremante poiché esposta suo malgrado alle temperature rigide della notte. Per arrivare al secondo piano della sua abitazione è stata utilizzata una sedia a rotelle anziché una spinale, facendo eseguire a mia madre movimenti inopportuni e sconsiderati per il trasferimento sulla sedia dalla barella e poi dalla sedia al letto. Tutto ciò le ha provocato atroci sofferenze e dolori lancinanti tanto che le sue grida sono state udite da tutto il palazzo”.
Il figlio dell’anziana, che si riserva di adire le vie legali per “eventuali danni ulteriori alla già cagionevole situazione” della madre, ha scritto una formale protesta alla Asl e all’assessorato alla salute della Regione Toscana nella quale specifica che il giorno successivo, in accordo con il medico di famiglia, la donna è stata “sistemata in un letto ortopedico con materassino antidecubito, immobile, per un periodo di riposo da determinare in base al suo decorso post traumatico”.

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elle
elle
5 anni fa

L’Ospedale, e non è una giustificazione ma una spiegazione del contesto, è saturo e sovraffollato e il personale non ce la fa a sopperire a tutto. Il servizio dimissioni delle ambulanze si basa sul sistema del volontariato, ma le ambulanze Sono in un numero limitato e finito: la centrale dà priorità alle urgenze (vere o presunte, e anche su quello si potrebbe fare un lungo discors, a parte) sul territorio, e poi alle dimissioni: per organizzare un’ambulanza ci vogliono almeno 4 volontari di cui uno con il brevetto di autista. Non è gratuito e non è banale. Il pronto soccorso come noto è ampiamente sovraffollato, per buona parte a causa di un grave numero di accessi impropri. Da qui il ritardo del rientro a casa; verosimilmente gli operatori dopo la dimissione non hanno avuto modo di assistere la signora per i nuovi accessi. Detto questo è giusto segnalare le criticità perché siano dati più personale e più risorse al ps affinché questi eventi non abbiano modo di ripetersi.