27 Gennaio 2019

Mostro di Firenze, quale influenza nella cultura di massa? Incontro con il “misterioso” criminologo Oltremari


In cinquant’anni, dall’agosto 1968, giorno del primo duplice omicidio firmato dalla Beretta calibro 22, il Mostro di Firenze ha fatto scrivere e parlare di sé nelle aule di tribunali, sui giornali, in tv e ovviamente anche in rete. Forse non tutti sanno che su Facebook ci sono gruppi dedicati all’argomento alimentati ogni giorno da post e commenti scritti da centinaia di utenti. Segno che l’interesse per il cold case, perché di questo si tratta, più noto della cronaca nera italiana fa ancora discutere e suscita interesse. Per chi volesse saperne di più e conoscere in maniera approfondita la terribile vicenda del Mostro – nel farlo non dimentichiamo mai che ci sono state delle vittime innocenti e che le rispettive famiglie aspettano ancora di conoscere la verità – consigliamo di visitare il blog “Insufficienza di prove”, ideato e curato da Flanz Vinci, che è anche l’amministratore del gruppo Facebook “Il Mostro di Firenze”, community che conta oltre 3500 iscritti.

Flanz e Enea. Come si intuisce, Flanz Vinci è uno pseudonimo, usato non soltanto per avere la giusta dose di libertà nella gestione del sito web, ma anche perché l’autore ha ricevuto a distanza di anni alcune lettere anonime consegnate a mano al suo indirizzo di casa. “Se vuole continuare a scrivere sul suo blog le consigliamo di usare un nome fittizio”, suggerirono i carabinieri a Flanz Vinci quando denunciò di aver trovato in cassetta le prime missive. Quelle più recenti sono state perfino pubblicate.
Ed è un nome d’arte anche quello di Enea Oltremari, criminologo (ma lo è per davvero) che tiene una seguitissima rubrica sul blog di Vinci intitolata “L’uomo dietro il Mostro”, arrivata alla undicesima puntata. Per la loro serietà e competenza Vinci e Oltremari sono da tempo diventati dei punti di riferimento per tutti coloro che si interessano al caso.

Oltremari sta per uscire dall’anonimato. Venerdì primo febbraio alle ore 21 è in programma un incontro alla Biblioteca Civica di Calenzano (via della Conoscenza, 11) nel quale interverrà il criminologo. E lo farà senza nascondere la sua vera identità. L’iniziativa è promossa da Eugenio Nocciolini, che ha scritto una piece teatrale sul serial killer di Firenze intitolata “Nessuno”. E proprio “Nessuno” è il titolo dell’appuntamento di Calenzano, col sottotitolo: “il mostro di carta. Incontro sul mostro di Firenze e la sua influenza nella cultura di massa”. Nocciolini è un drammaturgo con alle spalle lavori dedicati a don Milani, Tiziano Terzani e Angelo Corbo, agente di scorta del giudice Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci. Nel suo nuovo spettacolo intende raccontare la vicenda del mostro con gli occhi delle vittime, a partire dal giorno prima del compimento degli omicidi. La rappresentazione sarà in scena al teatro Manzoni di Calenzano dal 28 al 31 marzo. Tornando all’incontro di venerdì primo febbraio, insieme a Oltremari e a Nocciolini ci saranno anche Francesco Cappelletti, autore di libri sulla vicenda – ricordiamo “Delitto di Scopeti. Giustizia mancata”, scritto con l’avvocato Vieri Adriani – e Giuseppe Di Bernardo, disegnatore di Diabolik e autore di una graphic novel di prossima uscita per Inkiostro dedicata al Mostro.

Ma non sono stati i compagni di merende? Mario Vanni e Giancarlo Lotti sono stati condannati in via definitiva per quattro degli otto duplici delitti firmati con la stessa pistola dal 1968 al 1985. Dunque per la giustizia italiana ci sono ancora degli omicidi senza colpevole. Pietro Pacciani è morto prima che si celebrasse il nuovo processo d’appello a suo carico, mentre è degli ultimi mesi la notizia che l’ex legionario Giampiero Vigilanti e il dottor Francesco Caccamo sono indagati in questa inchiesta infinita. Nel luglio 2015 fu Tv Prato a rivelare che le indagini sul cosiddetto terzo livello, quello dei mandanti, erano ancora in corso ed erano ripartite da Prato.

immagine tratta dal blog Insufficienza di prove

Il blog Insufficienza di prove può essere considerato la summa dei lavori dedicati all’intricata vicenda. In dieci anni di lavoro l’infaticabile Flanz Vinci ha pubblicato le trascrizioni del processo di primo grado a Pietro Pacciani e gran parte di quello nel quale erano imputati i cosiddetti Compagni di merende. C’è una interessantissima sezione composta da schede personali dedicate a tutte le persone toccate negli anni dall’inchiesta. Utile per comprendere gli umori e le paure vissute dai fiorentini e dai toscani durante il lungo periodo degli omicidi, è l’emeroteca, una sezione che raccoglie gli articoli usciti sulla vicenda dal 1968 fino ai nostri giorni.

G.C.

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