2 Febbraio 2019

Sanità, al Santo Stefano percorso a misura di mamma e bimbo


Sono 318 i piccoli nati seguiti nel percorso di cure intermedie neonatali, a misura di mamma e bambino, attivo nella struttura di pediatria e neonatologia dell’ospedale Santo Stefano di Prato, diretta dal dottor Pier Luigi Vasarri. Eccellenza del punto nascita pratese, spiega una nota, l’organizzazione della neonatologia prevede percorsi diversificati per intensità di cura: fisiologico, cure intermedie ed alta intensità.
Quando il bambino presenta problemi post natali e non può seguire il percorso fisiologico, viene assistito negli spazi dedicati alla media intensità che dispone di otto posti letto, cinque box con posto letto per la mamma, incubatrici e tre postazioni con lettino termico monitorizzato.

“L’organizzazione di questo percorso – spiega Vasarri -, permette alla mamma di continuare a stare vicina al suo bambino in modo da mantenere unita la diade anche se ci sono problemi post natali. La madre è coinvolta nell’assistenza sempre supportata dal personale anche nella promozione dell’allattamento al seno”.
Nel setting di cure intermedie sono assistiti neonati che provengono dall’alta intensità prima del loro ritorno a casa per verificare le competenze genitoriali e poter accelerarne la dimissione in sicurezza; neonati fisiologici con problemi congeniti o minime patologie che comunque non consentono di proseguire questo percorso; neonati provenienti dall’esterno che hanno necessità di essere assistiti in ospedale e che accedono dal Pronto Soccorso dall’ambulatorio neonatologico o su indicazione del pediatra di famiglia. Nel 2018, il Santo Stefano ha registrato il numero più alto di nati dei sette punti nascita dell’Asl Toscana Centro con 2297 nati (1172 maschi e 1125 femmine), ben 36 parti gemellari ed un trigemino.

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