1 Febbraio 2019

Santa Caterina de’ Ricci: un ricco calendario di celebrazioni per ricordare la compatrona di Prato


La comunità monastica di San Vincenzo Ferreri sta per vivere uno dei momenti più forti dell’anno con le feste annuali in onore di Santa Caterina de’ Ricci, contitolare della basilica del monastero e compatrona della città e della diocesi di Prato.

Un po’ di storia. Caterina è nata a Firenze nel 1522. A soli sei anni è andata a studiare al convento di Monticelli. A 14 ha scelto l’ordine domenicano entrando nel monastero di San Vincenzo Ferreri a Prato. A 25 anni ne è diventata priora trascorrendoci il resto della vita. La santa è ricordata particolarmente per il miracolo del Crocifisso avvenuto il 24 agosto 1542: mentre suor Caterina era in preghiera nella sua angusta cella, si è sentita chiamare dal Crocifisso che aveva appeso al muro e ha visto Gesù staccarsi dalla croce con i chiodi ancora conficcati negli arti e venire verso di lei sino ad abbracciarla.
Le celebrazioni in onore di Santa Caterina de’ Ricci sono in calendario dal 2 al 4 febbraio.

Il programma:

Sabato 2 alle 17,30 c’è il tradizionale appuntamento con la santa messa dei bambini affidata a don Serafino Romeo. Al termine della liturgia tutti i bambini presenti saranno accostati all’altare e messi sotto la protezione di Santa Caterina.

Domenica 3 sono previste tre Messe: alle 8, celebrata da don Daniele Scaccini, rettore del Seminario, alle 10,30, con don Paolo Baldanzi, rettore della basilica di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina de’ Ricci, e alle 17,30 celebrata dal vescovo Franco Agostinelli. La liturgia è animata dal coro gospel Joifus Voices Gospel Choir (Voci Gioiose) di Galcetello.

Anche lunedì 4 febbraio, solennità di Santa Caterina de’ Ricci, tre le celebrazioni in scaletta: alle 8 affidata a don Luciano Pelagatti, alle 10,30 celebrata da padre Giovanni Giannalia e alle 17,30 quando è prevista la Messa solenne conclusiva.

Tutti i giorni le lodi alle 7,30 (la domenica alle 8) e i vespri alle 17. Le liturgie sono animate dalle monache che, unitamente a don Paolo Baldanzi, invitano tutta la popolazione pratese a partecipare numerosa.

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