Si trova in carcere la coppia, marito e moglie, che la sera di sabato scorso è stata sorpresa dai carabinieri a rubare in una villetta di via Aietta a Poggio a Caiano. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, l’uomo avrebbe tentato di investire i carabinieri, che hanno risposto aprendo il fuoco. Versione smentita dal diretto interessato, comparso stamani davanti al pm assieme alla moglie.
A dare l’allarme è stato il proprietario di casa, in quel momento assente, allertato sul proprio cellulare dal sistema anti-intrusione installato nella sua abitazione. I carabinieri, impegnati in una serie di controlli proprio per contrastare i furti nella zona, si sono portati sul posto sorprendendo i due malviventi: un uomo e una donna, di 30 e 27 anni residenti in un campo nomadi di Pistoia, entrambi pregiudicati. I due, incappucciati, stavano uscendo dalla villetta con la refurtiva in mano (borse, gioielli e soldi).
I militari hanno bloccato la donna, mentre il complice ha raggiunto l’auto parcheggiata nei pressi. E’ a questo punto che le due versioni non collimano.
Per i carabinieri l’uomo ha ingranato la retromarcia tentando di investire i due militari giunti sul posto, probabilmente per liberare la donna. E’ a quel punto che uno dei carabinieri ha esploso alcuni colpi di pistola verso la parte inferiore della vettura, colpendo l’uomo a un piede. Il malvivente ha cercato di fuggire, ma è andato a sbattere contro un muretto. Scappato poi a piedi è stato infine bloccato dai carabinieri.
L’uomo, soccorso da un’ambulanza del 118, è stato trasportato in ospedale per le due del caso. Adesso si trova in carcere assieme alla moglie con l’accusa di tentato omicidio e furto aggravato.
Durante l’interrogatorio di stamani, i due arrestati – assistiti dall’avvocato Antonio Bertei – hanno fornito una ricostruzione diversa dei fatti. L’uomo non avrebbe ingranato la retromarcia per investire i carabinieri, bensì si sarebbe trattato di una manovra necessaria per dirigersi verso la via di fuga. Inoltre ha detto di non aver riconosciuto i carabinieri perché questi, in borghese, non si sarebbero qualificati.
Al momento non risultano provvedimenti nei confronti dei carabinieri, visto che gli inquirenti propendono per la legitima difesa e l’uso legittimo delle armi. Probabilmente sarà disposta una perizia balistica per chiarire la dinamica dei fatti.
Voglio proprio vedere se vale più la parola di un pregiudicato colto in flagranza di reato ancora con la refurtiva in mano, oppure quella dei carabinieri.