7 Marzo 2019

Scioperi del 7 marzo 1944, ricordati i pratesi deportati dai nazi-fascisti


Si è svolta stamani, in piazza Santa Maria delle Carceri, la celebrazione dello sciopero generale del 7 marzo 1944, in seguito al quale 133 operai pratesi vennero rastrellati per le strade e nelle fabbriche dalle truppe naziste e fasciste e vennero imprigionati nel Castello dell’Imperatore, da dove furono deportati verso i campi di lavoro di Mathausen ed Ebensee. Dei 133 pratesi solo in 18 fecero ritorno.

Per celebrare quel sacrificio è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide, posta sotto le mura del Castello dell’Imperatore a ricordo di quegli eventi da parte del sindaco Matteo Biffoni, del presidente della provincia Francesco Puggelli, dei rappresentanti della prefettura e di Giancarlo Biagini presidente dell’Associazione nazionale ex deportati (Aned) di Prato.

“Ringrazio tutti quanti, le scuole, gli insegnanti e Aned – ha dichiarato il sindaco Matteo Biffoni – che permette di poter passare, alle future generazioni, il ricordo di un periodo drammatico della nostra storia che non dovrà essere mai più ripetuto. Ai ragazzi presenti oggi voglio dire che anche se ognuno di voi farà le proprie scelte e avrà idee diverse ci deve essere un patrimonio comune di valori e la conoscenza di ciò che è stato, sapere esattamente cosa è accaduto il 7 marzo del 1944 e perchè stava succedendo. La memoria deve rimanere una tappa fondamentale del percorso di crescita di ciascuno di noi e il coinvolgimento delle scuole assume un significato particolarmente importante”.

Presenti alla manifestazione Anpi (associazione nazionale Partigiani d’Italia), il Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline, le associazioni combattentistiche e d’arma (Bersaglieri, Carabinieri e Polizia), l’associazione nazionale Combattenti e Reduci, la presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi, e gli assessori alla Cultura Simone Mangani e ai rapporti di gemellaggio Benedetta Squittieri. C’erano inoltre gli studenti delle scuole secondarie di primo grado Tintori e San Niccolò e dell’istituto professionale Marconi.

La cerimonia si è conclusa con la proiezione del film “Eppure quando guardo il cielo” scritto e diretto da Gabriele Cecconi, che era presente alla proiezione (produzione di Alfafilm e Aned, in collaborazione con il Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline). Non è mancato il ricordo dei 30 anni di gemellaggio tra la città di Prato e quella di Ebensee.

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