29 Maggio 2019

Sicurezza sul lavoro, il modello Prato diventa legge regionale


Prevedere forme di collaborazione tra soggetti pubblici per la sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche sui temi del diritto alla salute dei cittadini, con particolare attenzione alla salvaguardia della produzione agroalimentare toscana, della tutela dell’ambiente, della tutela e della valorizzazione del patrimonio paesaggistico. Questi, in sintesi gli obiettivi di una proposta di legge approvata ieri in Consiglio regionale.
«E’ davvero importante che l’esperienza positiva svolta nel distretto pratese con il progetto “Lavoro Sicuro” dopo la tragedia della Teresa Moda, che ha visto una forte collaborazione tra diverse istituzioni e ha prodotto risultati molto significativi sulla prevenzione e sul rispetto della legalità, diventi ora una legge della nostra regione – ha detto Ilaria Bugetti, consigliere regionale Pd, intervenendo in aula –. La Toscana, quindi, diventa un esempio nel panorama nazionale approvando una normativa davvero innovativa, che poteva essere anche più forte se il governo nazionale non ci avesse negato maggiori poteri in materia. In ogni caso, una buona legge che indica, a mio avviso, il modo migliore per praticare la legalità. Voglio ringraziare – ha concluso Bugetti – la giunta regionale per il lavoro svolto».
«Le buone prassi sperimentate a Prato – aggiunge Nicola Ciolini – consigliere regionale Pd – le forme di collaborazione interistituzionale che muovono da protocolli o accordi sottoscritti dalle pubbliche amministrazioni anche con associazioni di categoria, uffici giudiziari, organizzazioni sindacali e forze dell’ordine diventano legge. Possiamo dire di aver segnato un punto importante a favore della sicurezza nei luoghi di lavoro, contro lo sfruttamento e l’illegalità».
La nuova legge approvata prevede che la collaborazione tra le diverse istituzioni si struttura, come già avvenuto, mediante la sottoscrizione di accordi; sono previste forme stabili di consultazione per la definizione delle politiche condivise, costituite da una Cabina di regia e da tavoli tecnici, la redazione di un programma annuale delle attività svolte e di rapporti periodici. Per rafforzare l’operatività amministrativa degli uffici giudiziari toscani, la Regione può distaccare proprio personale; dare indirizzi agli enti del servizio sanitario regionale per la messa a disposizione di proprio personale e assegnare a tali uffici i giovani del servizio civile regionale.

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