Niente rito abbreviato e dunque niente relativo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, ma processo immediato con rito ordinario e prima udienza dall’1 luglio. Lo ha deciso il giudice Francesco Pallini di Prato nel procedimento a carico della donna 31enne imputata di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio nell’estate del 2018. Il giudice ha accolto un’eccezione della parte civile presentata due giorni fa, relativa alla mancanza di una procura speciale. La circostanza vanifica la celebrazione del processo abbreviato come chiesto dalla difesa.
Dunque ci sarà un giudizio immediato – senza filtro dell’udienza preliminare, ma direttamente a processo – come voleva la Procura di Prato. Con la donna verrà processato il marito, imputato di falsa attestazione di stato civile, reato che avrebbe commesso dichiarando di esser padre del bambino che sua moglie, invece, ha avuto dal minore.
Fuori dal tribunale la coppia non ha fatto dichiarazioni mentre un difensore, Massimo Nistri, ha detto di “non voler commentare la decisione, arrivata nonostante la produzione di tutta la documentazione richiesta per effettuare un processo con rito abbreviato”.
