1 Giugno 2019

Beni confiscati all’imprenditore che non dichiarava al fisco, Milone: “Ci sono migliaia di casi simili”


“La confisca di una villa, auto e quote societarie ad un cittadino cinese che aveva dichiarato al fisco redditi quasi inesistenti avvalora, semmai ce ne fosse bisogno, quanto affermo da anni. Durante il periodo della giunta Cenni, quando ricoprivo l’incarico di assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale, ho evidenziato proprio queste peculiarità, ovvero cittadini cinesi, titolari di immobili, di aziende e auto di grossa cilindrata, con dichiarazioni di redditi da pensionati sociali”.
E’ il commento di Aldo Milone alla notizia della confisca di beni per 1,5 milioni ad un imprenditore cinese.
“Erano migliaia di loro in queste condizioni. Inoltre feci anche uno studio sui cosiddetti “mutui facili” , elargiti da alcuni istituti bancari, da cui emergeva proprio l’assurda situazione reddituale, ovvero i beneficiari di tali mutui presentavano dichiarazioni dei redditi con 3/4 mila euro all’anno essendo anche titolari di auto di grossa cilindrata. Questo filone, se Bankitalia, a cui inviai un dossier, avesse dato seguito, poteva dare spunto e avviare una serie di accertamenti che potevano portare alla confisca di centinaia di immobili, auto e quote societarie. Questi accertamenti in quel periodo furono considerati dalla sinistra come vessatori e razzisti. Ritornando ad oggi possiamo e dobbiamo solo sperare che se si prosegua su questa strada tali operazioni saranno ancora più frequenti e, tra l’altro, mi risulta che i mutui, cosiddetti facili, siano in aumento”.

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