Sono complessivamente 60.834 le domande presentate in Toscana per il reddito di cittadinanza e ne sono state accolte 34.604, pari al 56,8%. Lo rende noto l’Acli Toscana in base a dati Inps. Il presidente delle Acli della Toscana Giacomo Martelli sottolinea, in una nota, che “questi dati confermano i nostri dubbi della vigilia riguardo la possibilità che a restare esclusi dalla misura di sostegno fossero alla fine una porzione significativa anche tra i più bisognosi: nella nostra regione ci sono 62mila famiglie, pari a 140mila persone, che vivono in povertà assoluta e 59mila famiglie, pari a 110mila persone, che vivono in povertà relativa. E’ evidente che una buona parte di esse è rimasta esclusa dal reddito di cittadinanza”.
A Prato sono state accolte 1.797 domande su 3.616, pari al 49,7%. Ad Arezzo, invece, è stato accolto il 52,8% delle domande presentate (2.875 su 5.437), a Firenze il 48,8% (6.754 su 13.838), a Grosseto il 60% (2.409 su 4.015), a Livorno il60,6% (4.456 su 7.354). E ancora a Lucca è stato accolto il 59,9% (4.154 su 6.928), a Massa Carrara il 63,2% (2.919 su 4.617), a Pisa il 55,4% (4.183 su 7.542), a Pistoia il 57% (3.224 su 5.663) ed infine a Siena il 50,6% (1.833 su 3.620).
Per Martelli i dati diffusi dall’Inps “confermano le preoccupazioni” e “ci restituiscono la fotografia di una Toscana molto diversificata al proprio interno, con una minore incidenza della misura di sostegno nelle zone più dinamiche dal punto di vista imprenditoriale e occupazionale, e una maggiore sofferenza lungo la costa e nelle aree interne. Il reddito di cittadinanza è sicuramente una misura positiva – osserva ancora Martelli -, anche per l’ammontare delle risorse stanziate, ma non può essere inteso come l’unico rimedio”.
Il M5s ha fatto un baccano infernale per dare due lire ad una decina di persone. In compenso ci hanno regalato Salvini per 7-8 anni.