16 Luglio 2019

Stipendi “gonfiati”, l’ex presidente del Csn Calissi condannato a restituire 63.000 euro: sanzione ridotta del 20% in appello


Dovrà restituire 63.351 euro, anziché 79.189 euro l’ex presidente della Fondazione Centro di Scienze Naturali Massimo Calissi per le contestazioni della magistratura contabile riguardo la gestione dell’ente nel periodo 2008-2010. Con la sentenza depositata nei giorni scorsi, la sezione di Appello della Corte dei Conti ha accolto parzialmente il ricorso di Calissi, riducendo del 20% la somma a cui era stato condannato in primo grado. A Calissi e ad altri ex amministratori del Csn, la Procura della Corte dei Conti contestava un danno erariale complessivo di oltre 100 mila euro, per l’indebita erogazione degli aumenti di stipendio, che erano stati riconosciuti allo stesso Calissi (per circa 19.000 euro nel triennio non prescritto), al direttore Gilberto Tozzi (6.300 euro), a Deanna Lastrucci (6.100 euro), oltre che dei “superminimi” applicati ai contratti di altri dipendenti (per un totale di 49.000 euro). Altre contestazioni minori riguardavano un esborso aggiuntivo per alcuni servizi resi dall’associazione Arci Ragazzi e una multa per omesso aggiornamento del registro animali. Soltanto per quest’ultima contestazione, in primo grado, Gilberto Tozzi era stato chiamato a pagare 4600 euro.
Nella sua linea difensiva, Massimo Calissi aveva chiesto l’assoluzione da ogni addebito e sostenuto che, eventualmente, fossero chiamati al pagamento delle somme anche i consiglieri di amministrazione e il collegio dei revisori dell’epoca. Tutti i membri del cda, ad esclusione di Vladimiro D’Agostino (che non ha presentato appello e ha pagato 14.700 euro), erano stati assolti in primo grado e siccome la sentenza non era stata impugnata dalla Procura, la loro posizione è stata definita.
Nella sentenza di appello, i giudici hanno comunque censurato l’operato di cda e collegio dei revisori, ritenendo che le loro condotte e omissioni abbiano agevolato la realizzazione del danno. In via equitativa, è stata quantificata nel 20% la porzione riconducibile a cda e organo di controllo: si spiega così, lo “sconto” del 20% della condanna inflitta a Calissi.

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