8 Agosto 2019

Ambiente, sindacati: “Arpat in difficoltà, Regione Toscana indifferente”


L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Toscana si trova in gravi difficoltà a causa della carenza di personale, con una costante ed inesorabile riduzione di risorse, in atto ormai da anni, che limita fortemente la capacità di intervento dell’Arpat. Questi elementi sembrano non interessare alle istituzioni regionali, nonostante la situazione sia già stata segnalata più volte all’assessore Fratoni e, più recentemente, al presidente della commissione ambiente del Consiglio regionale, che hanno ignorato anche le richieste di incontro”. Lo affermano i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Anaao Assomed, e Rsa dirigenza.

“Il quadro è particolarmente critico per tutte le attività di controllo del territorio, di monitoraggio, di supporto tecnico e di gestione delle emergenze ambientali – sottolineano i sindacati in una nota -, ma forti difficoltà interessano anche i laboratori, i settori amministrativi e le strutture specialistiche. Ormai non è più possibile proseguire nel corretto svolgimento di alcune delle attività”. Per le sigle sindacali, “ulteriori cessazioni di personale derivanti dalla reintroduzione della quota 100 aggraveranno ulteriormente la situazione che non trarrà significativi benefici neanche in caso di completa attuazione del piano assunzioni recentemente approvato, del tutto inadeguato ed insufficiente”.

“Il continuo e progressivo indebolimento dell’Agenzia – insistono i sindacati – appare ancora più grave in considerazione delle forti criticità ambientali che interessano il territorio regionale. Si pensi, ad esempio, alle sanzioni che la Commissione europea ha avviato per alcune Regioni, tra cui la Toscana, per la presenza di agglomerati (centri urbani o parti di centri urbani) con oltre 2.000 abitanti che non dispongono di adeguati sistemi di raccolta e trattamento delle acque di scarico urbane. Questi sistemi rappresentano una potenziale fonte di inquinamento per le acque di balneazione mettendo a rischio una delle maggiori fonti di ricchezza della nostra Regione. Arpat, come le Agenzie delle altre regioni italiane, esiste da sempre in virtù di una normativa nazionale che le attribuisce funzioni nel campo della protezione ambientale. La Legge 132/2016, che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), introducendo novità importanti quali i Livelli essenziali di Protezione Ambientale (LEPTA) e delineando maggiori livelli di autonomia e terzietà delle Agenzie, attende da oltre 3 anni di essere recepita dalla Regione Toscana. L’adeguamento della normativa regionale ai disposti della L 132/2016 non è più rimandabile ed in particolare non è accettabile che Arpat continui ad essere considerato un “ente dipendente” della Regione. Solo un’Arpat autonoma e con risorse adeguate potrà tornare ad essere un elemento di garanzia forte, autorevole e credibile per la prevenzione ambientale e la tutela della salute, fornendo tutti gli strumenti necessari a prendere le migliori decisioni nell’interesse dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese toscane.

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