8 Agosto 2019

Tignamica, dieci lavoratori a nero e alloggio dei titolari adibito a dormitorio per gli operai: multa da 85.000 euro e imprenditore arrestato FOTO e VIDEO


Non solo manodopera irregolare, ma anche precarie condizioni igienico-sanitarie del luogo di lavoro e l’abitazione dei titolari, al piano di sopra, adibita a dormitorio per gli operai. È quanto ha scoperto il controllo interforze predisposto dalla Prefettura in una ditta di confezioni alla Tignamica, nel comune di Vaiano. Il titolare, un cittadino cinese di 38 anni, è stato arrestato dai carabinieri per impiego di manodopera clandestina e per il reato di caporalato secondo le nuove previsioni dell’articolo 603 bis del codice penale; anche la moglie dell’uomo è stata denunciata. L’accesso alla ditta ha consentito infatti di accertare che erano al lavoro 10 operai irregolari su 12, tutti di nazionalità cinese.
Questi ultimi, sprovvisti dei documenti di soggiorno, sono stati denunciati per immigrazione clandestina ed è stato avviato l’iter per l’eventuale espulsione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Prato. Alcuni degli operai dormivano nell’orto sul retro della fabbrica, all’interno di roulotte fatiscenti. L’impresa, attiva da un paio di anni, era recidiva: lavoratori nero erano stati riscontrati anche un anno fa. L’immobile, di proprietà di italiani, era stato regolarmente concesso in affitto, ed era divenuto il “microcosmo” della vita dei cittadini cinesi, che in un fazzoletto di terra avevano casa, fabbrica, orto, allevamento di galline e accesso diretto al Bisenzio per la pesca.


I Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno elevato una multa di oltre 85.000 euro al titolare, che ha subìto anche la sospensione dell’attività. L’abitazione posta al piano superiore della ditta è stata sequestrata dalla polizia municipale mentre i carabinieri hanno posto i sigilli al capannone della fabbrica. Un furgone è stato subito posizionato dinanzi all’ingresso della fabbrica, forse per evitare effrazioni e furti di macchine taglia e cuci, un fenomeno diffuso all’interno della comunità orientale.
Specifici controlli sono stati compiuti, per gli aspetti di propria competenza, da parte degli enti che hanno partecipato al blitz: oltre ai carabinieri della stazione di Vaiano, la polizia municipale della Valbisenzio, personale di Asl, Inps, Alia e Ispettorato territoriale del lavoro. L’arresto dell’imprenditore è stato confermato nell’udienza di convalida dinanzi al Tribunale di Prato, che ha disposto nei suoi confronti una misura alternativa.

“L’operazione condotta dal gruppo interforze alla Tignamica è esemplare e dimostra l’alto livello di attenzione nei confronti dei fenomeni di illegalità e di sfruttamento che caratterizza l’azione delle istituzioni nel territorio del Comune di Vaiano – commenta il sindaco Primo Bosi -. Peraltro l’azienda oggetto dei controlli operava a poche centinaia di metri dall’edificio dove, nell’agosto di due anni, fa morirono due persone a causa di un incendio. Un evento drammatico e doloroso che non possiamo certo dimenticare. Ringrazio i vigili insieme a tutti coloro, rappresentanti di diverse istituzioni, che hanno preso parte all’operazione. E’ grazie all’impegno e all’abnegazione di queste persone che nel territorio di Vaiano dall’inizio dell’anno attraverso il sistema del controllo interforze sono state passate al setaccio cinque aziende condotte da imprenditori cinesi” conclude il sindaco.

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