Buzzi Lab, allo studio un nuovo assetto societario per garantire la ripresa dell’attività


Porte chiuse, luci spente e il cartello “Attività sospesa per disposizione dirigenziale”- Il Buzzi Lab, laboratorio di analisi conto terzi, da oltre 100 anni al servizio delle imprese e del distretto tessile, si mostra così, dopo la decisione del nuovo dirigente scolastico Alessandro Marinelli, insediatosi da pochi giorni, di esercitare il potere della sospensione amministrativa in autotutela del Buzzi Lab. La misura, che ha una durata di 3 mesi, è stata sollecitata lo scorso 12 agosto con una nota ufficiale dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, ma il problema – fa sapere l’attuale dirigente scolastico – era stato prospettato al suo predecessore già da tempo. Alla base del provvedimento ci sarebbe la predominanza dell’aspetto privatistico-commerciale sulle finalità didattiche, pur essendo il Buzzi Lab espressione diretta della scuola.

In passato era stata ipotizzata la creazione di un soggetto giuridico autonomo, una fondazione che gestisse le attività del laboratorio, ma il progetto non è mai stato concretizzato. Il Buzzi Lab è un laboratorio contoterzi in cui operano una trentina di addetti, che lavora per importanti case di moda, fattura alcuni milioni di euro l’anno e i cui proventi sono stati preziosi per realizzare interventi di edilizia scolastica e progetti didattici dello stesso istituto Buzzi. Numerose le collaborazioni con le forze dell’ordine, per le analisi su tessuti contraffatti o frodi in commercio di merce sequestrata, così come le partnership per progetti con il mondo industriale, a partire dalla campagna Detox, portata avanti da Confindustria e Greenpeace.
Secondo il preside Marinelli, il provvedimento di sospensione è un atto dovuto, che non avrà immediate ricadute sulle attività didattiche.
Stamani si è tenuto un incontro di due ore fra il dirigente scolastico, il sindaco Matteo Biffoni e il presidente del settore Moda di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi.
“Stiamo cercando una forma giuridica adeguata per consentire la soluzione del prioblema e la ripresa delle attività del Buzzi Lab, con l’intervento di soggetti pubblici e privati” afferma il preside Marinelli.

Di seguito le parole del sindaco Matteo Biffoni, che dice: “Siamo al lavoro per tutelare il laboratorio, che è una fucina di professionalità, di ricchezza e di risorse per il territorio”.

Sotto, la dichiarazione di Andrea Cavicchi, che auspica tempi brevissimi per la risoluzione del problema. “Ogni ora e ogni giorno che passa – afferma Cavicchi – rischia di creare un danno economico e di credibilità al territorio”.

 

Giorgio Silli: “Perplesso dalla forma del provvedimento”

Sulla vicenda interviene il parlamentare pratese Giorgio Silli, ex allievo del Buzzi, che si sta interessando della questione: “Lungi da me criticare la persona del preside Marinelli e non contesto la sostanza del provvedimento che ha adottato sulla quale – se qualcuno ha dei dubbi, si esprimeranno i Tribunali -. Sono però perplesso per la forma: la scuola ogni anno riceveva milioni di euro da questo laboratorio. Il Buzzi Lab era di fatto una “azienda” sanissima e in un distretto nel quale purtroppo chiude un’azienda al giorno, si è andati a chiudere “d’ufficio” una delle poche aziende sane, mettendo a rischio 30 posti di lavoro. Spero che le istituzioni preposte e la scuola stessa riescano a trovare una soluzione per il bene del distretto pratese e dei 30 lavoratori”.

 

Confartigianato: “Sì al coinvolgimento delle associazioni per garantire un futuro al Buzzi Lab”. 

Forte preoccupazione ma anche una proposta concreta per salvaguardare un patrimonio del distretto tessile come il BuzziLab. Ad esprimerle è il presidente regionale della Federazione Moda di Confartigianato, Moreno Vignolini. “E’ assolutamente giusto che venga fatta assoluta chiarezza su eventuali anomalie che possono essere state commesse in passato – dice Vignolini – Posso anche capire la preoccupazione del preside per possibili conseguenze legali. Credo tuttavia che, parlando di un bene prezioso della nostra città, si debba gestire la situazione tutelando innanzitutto il distretto, che da questa vicenda rischia di subire un forte danno sia economico che di immagine. Mi pare troppo semplice chiudere i battenti per autotutela senza valutare l’impatto negativo che deriverebbe da una chiusura lunga come annunciato. Il laboratorio dovrebbe anzi riaprire al più presto, possibilmente già domattina”.

Vignolini non si limita tuttavia a una valutazione del caso ma avanza anche un’ipotesi concreta per una gestione del laboratorio per l’immediato futuro. “Come Confartigianato siamo pronti a proporre la costituzione di una società coinvolgendo in questa tutte le forze economiche e istituzionali della città, in primis le nostre associazioni di categoria. Il BuzziLab rappresenta da sempre un fiore all’occhiello di un distretto che sta faticosamente ricostruendo una nuova stagione di sviluppo dopo essere stato duramente colpito dalla forte crisi degli anni scorsi. Per questo motivo si devono trovare soluzioni concrete per garantirne il proseguo dell’attività. Chi ha a cuore il futuro del distretto è chiamato a fare la propria parte. Noi siamo pronti”.

 

 

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