Anziché assistere la madre disabile, nei tre giorni mensili liberi da lavoro ottenuti in base alla legge 104, visitava privatamente i propri pazienti. Per questo, un ginecologo in servizio all’ospedale di Prato è indagato per truffa aggravata in danno della pubblica amministrazione. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Prato e portata avanti dai Carabinieri del Nas di Firenze, è partita quest’anno a seguito di una segnalazione interna all’ospedale. Al Santo Stefano il medico, 63 anni, presta servizio senza il vincolo di esclusiva. Era dunque per lui possibile portare avanti l’attività libero professionale, ma non nei giorni liberi da lavoro, retribuiti, che gli erano stati concessi per assistere la madre disabile. Secondo gli accertamenti dei Nas, il ginecologo utilizzava questo sistema per arrotondare lo stipendio fin dal 2012. E’ vero che si recava in Veneto, dove abita la madre, nei tre giorni al mese che gli spettavano, ma anziché prendersi cura di lei, concentrava tutti gli appuntamenti in due diversi ambulatori, a Mestre e a Conegliano Veneto, per ricevere i clienti.
I carabinieri hanno effettuato perquisizioni acquisendo agende, ricevute e altri documenti utili alle indagini; nei confronti del ginecologo è scattato il sequestro preventivo ai fini della confisca di 30 mila presenti sul suo conto corrente: è questa la cifra che l’uomo avrebbe indebitamente percepito dalla Asl.
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