18 Settembre 2019

I cento anni del Molino Bardazzi, una festa all’insegna della filiera Gran Prato con il “Pasta madre day”


Visite guidate, laboratori, spaccio lievito madre e cooking show per festeggiare, all’insegna dei prodotti del territorio i 100 anni del Molino Bardazzi. La filiera Gran Prato e il Pasta madre day sono i protagonisti dell’appuntamento.

Sabato 21 settembre dalle 10 alle 18 al Mulino, che si trova a Vaiano in via XX settembre 24, la festa parte proprio dal celebrare la materia prima, la farina Gran Prato e i mille usi che ne testimoniano la qualità e la versatilità.

“Un anniversario importante che celebra le produzioni locali e la filiera di qualità, ma l’evento rappresenta anche un esempio di come le attività economiche siano anche un volano culturale e turistico. Su questo come amministrazione vogliamo scommettere”, hanno sottolineato il sindaco di Vaiano Primo Bosi e l’assessore al Turismo Beatrice Boni, che hanno presentato l’appuntamento insieme a Matteo Marianeschi della Confcommercio di Prato-Pistoia.

“Cento anni sono un traguardo da festeggiare ma anche su cui riflettere – ha aggiunto Marco Bardazzi (nella foto), proprietario del mulino – Negli ultimi anni i consumi sono cambiati, una volta il mugnaio era un’istituzione nel paese, adesso è necessario ripartire dalla qualità dei prodotti e delle lavorazioni. Per questo abbiamo pensato di mettere insieme la festa di compleanno con il Pasta madre day, in modo da mostrare tutta la filiera”.

Quella dell’anniversario (che in realtà sarebbe il 30 novembre 2019, cento anni dall’acquisto del mulino da parte di Quintilio Bardazzi, avo dell’attuale proprietario) sarà una giornata che vede sotto i riflettori farina e pasta madre, dolci e primi piatti e naturalmente anche il pane, la bozza pratese, e la pizza. L’esperta e blogger Stefania Storai e i cuochi Cristiano Diodato e Matteo Andreoni hanno illustrato gli appuntamenti della giornata e le tante preparazioni con ingredienti di qualità, che saranno cotti rigorosamente in un forno a legna artigianale di terracotta fornito e montato per l’occasione da Fiesoli Arte.

L’evento ha il patrocinio del Comune di Vaiano e vede la collaborazione di Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confesercenti, FIPE (federazione italiana pubblici esercizi), filiera Gran Prato, associazione Cuochi Prato, Eat Prato, il blog Mina e le sue ricette del cuore e alcune imprese di ristorazione.

Il programma di sabato 21 settembre prevede per la mattina le visite guidate (ore 10, 11e 14) a cura di Molino Bardazzi e Artemia (gratuito su prenotazione a info@artemia.it oppure 340 5101749), lo Spaccio del lievito madre con incontri e approfondimenti durante l’intera giornata a cura del gruppo La pasta madre e il Laboratorio sulla panificazione (ore 10-12) a cura dei maestri Sergio Fiaschi, Marco Massini e Stefania Storai (su prenotazione al 339 7727535, costo 20 euro a persona).

Nel pomeriggio via ai cooking show: alle 12 Cristiano Diodato con La pizza in pala contemporanea, alle 15 il presidente dell’associazione Cuochi di Prato Claudio Vicenzo con Gnudi di pane e spinacino su fonduta affumicata di pecorino dop, alle 16 l’esperta di cucina afrodisicaca Monica Micheli con Macafame torta veneta di pane raffermo. Gran finale, alle 17, con il fornaio Alfonso Oliva (filiera Gran Prato) che infornerà il tipico pane di Prato.

La filiera Gran Prato – Nata sul territorio nel 2012, dai 60 quintali di produzione di quell’anno è arrivata oggi a circa mille. Comprende il ciclo completo del grano, dalla coltivazione alla raccolta, al mulino, fino all’utilizzo della farina, e tutto avviene nella provincia di Prato. Raccoglie una ventina di soci fra produttori, fornai e il Mulino di Vaiano più una serie di aziende sostenitrici, soprattutto pasticcerie, pizzerie e ristoranti. La farina e i prodotti Gran Prato hanno un bollino di riconoscimento, il pane viene lavorato secondo un disciplinare e gli altri prodotti da forno vengono realizzati con lavorazioni naturali e lievito madre. Per la filiera ci sono ampi margini di crescita, nel territorio infatti attualmente si contano circa 3.000 ettari di seminativo, mentre se ne stanno utilizzando solo 300. Sulla pagina Facebook di Gran Prato c’è una mappa geolocalizzata su dove si possono trovare i prodotti della filiera.

La storia del Molino Bardazzi – I cento anni sono anche un’occasione per ripercorrere la storia del Molino Bardazzi che inizia appunto nel 1919, quando Quintilio Bardazzi riesce ad acquistare il molino ad acqua denominato “di sotto” o “la ripresa” situato a Vaiano, sull’argine del fiume Bisenzio, dove lavorava come sottoposto. Nel 1938 è il figlio Ciro Bardazzi ad avviare un importante progetto di ammodernamento che porterà all’ inaugurazione nel 1940 del primo molino moderno a torre della Valbisenzio. Da allora la passione per l’arte bianca, capace di trasformare i migliori grani in pregiate farine si è tramandata di padre in figlio e attualmente alla guida della storica azienda c’è appunto Marco Bardazzi, classe 1975, affiancato dal padre Gaetano.

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