25 Settembre 2019

Incendio Ecoambiente, le precisazioni della direzione dell’azienda: “I rifiuti bruciati non solo pericolosi”


I rifiuti interessati dall’incendio di ieri all’azienda Ecoamebiente di Comeana sono esclusivamente rifiuti non pericolosi e pertanto, come accertato da Arpat ed ASL intervenute sul posto insieme ai carabinieri, ai vigili del fuoco e alla polizia giudiziaria, non vi è stato rischio alcuno per la salute umana, tanto che si è provveduto all’invio degli stessi allo smaltimento, operazione quasi comple-tamente già ultimata quest’oggi e che verrà portata a termine nella giornata di domani. A darne notizia è la direzione dell’azienda stessa che, attraverso una nota stampa – ha voluto fare chiarezza sull’accaduto. “Le cause del rogo sono verosimilmente da individuarsi in autocombustione tra rifiuti tessili ed altri (plastica, gomma piuma, ecc..) il cui innesco potrebbe esser stato facilitato dalle temperature che all’interno del capannone sono piut-tosto elevate” precisa ancora l’azienda. Di seguito la nota integrale della direzione di Ecoambiente.

1. Il rogo sprigionatosi nella mattinata di ieri è stato completamente spento dopo due ore, grazie al professionale lavoro svolto dai Vigili del fuoco intervenuti e dal personale dell’azienda; La Direzione coglie l’occasione per ringraziare tutti per l’eccellente lavoro svolto;

2. La porzione di fabbricato interessata (circa 400mq) non ha subito danni rilevanti; nella giornata di oggi sono già state ripristinate gran parte delle finestre in policarbonato deputate all’evacuazione del calore, gli impianti sono funzionanti, e l’azienda ha ripreso normalmente la propria attività;

3. I rifiuti interessati dall’incendio sono ESCLUSIVAMENTE rifiuti non pericolosi e pertanto, come accertato da Arpat ed ASL intervenute sul posto oltre ai carabinieri, i VVFF e la polizia giudiziaria, non vi è stato rischio alcuno per la salute umana, tanto che si è provveduto all’invio degli stessi allo smaltimento, operazione quasi completamente già ultimata quest’oggi e che verrà portata a termine nella giornata di domani;

4. Le cause del rogo sono verosimilmente da individuarsi in autocombustione tra rifiuti tessili ed altri (plastica, gomma piuma, ecc..) il cui innesco potrebbe esser stato facilitato dalle temperature che all’interno del capannone sono piuttosto elevate;

5. Leggiamo da più parti (quotidiani e addirittura nell’interrogazione dell’On. Mazzetti) che questo sarebbe il secondo incendio che avrebbe interessato EcoAmbiente in tre mesi; in realtà, come già ben spiegato all’epoca, l’evento del 4 Giugno scorso non fu un incendio bensì uno sprigionamento di fumo senza fiamma da un mucchietto di rifiuti, evento del tutto trascurabile ed assolutamente non paragonabile a quello odierno né tantomeno a quello che, unico caso finora in trenta anni di attività, interessò l’azienda nel Settembre 2011 con effetti devastanti;

6. Proprio la comparazione tra l’evento incendiario di 8 anni fa e quello attuale è motivo di soddisfazione per questa Direzione; come rimarcato da alcuni vigili del fuoco presenti anche all’epoca, si è trattato potenzialmente del medesimo evento le cui conseguenze sono state radicalmente contenute dagli investimenti mirati effettuati negli anni in termini di sicurezza, nella gestione di un’attività che per sua natura è soggetta a questo genere di rischio: termocamere, rivelatori di fumo, evacuatori di fumo, intonaco intumescente, compartimentazione delle aree interne con muretti frangifuoco; questi accorgimenti hanno fatto si che un evento potenzialmente devastante potesse essere risolto in poche ore;

7. Tuttavia questa Direzione, congiuntamente alla proprietà non può esimersi dal rimarcare come dichiarazioni avventate abbiano contribuito ad alimentare allarmismo e cattiva informazione sia sulla natura dei rifiuti (della cui non pericolosità si è già detto) che sulle ragioni del rogo; l’Azienda naviga in acque sicure (bastino i bilanci in tal senso), accresce il proprio volume di affari e la propria sfera di influenza annualmente, non ha mai subito tentativi di ricatto o di estorsione (!), e non ha ragione di incendiare per premi assicurativi o fantasie connesse un immobile che oltre ad essere l’unica sede dove poter esercitare la propria attività è di proprietà della stessa famiglia proprietaria dell’azienda; anche in tal senso invitiamo chiunque volesse un confronto, inclusa la suddetta On. Mazzetti, a contattarci e saremo lieti di illustrare attività aziendale e misure di prevenzione;

8. Infine avendo letto non senza rammarico commenti dal mondo Social di una gratuità disarmante (dove tra l’altro si paventavano collegamenti mafiosi e si auspicava la chiusura dell’attività) questa Direzione ha già provveduto tramite i propri legali a sporgere querela verso 14 soggetti ben identificati per quanto dichiarato a mezzo stampa; comprendiamo che spesso chi scrive lo faccia con la faciloneria con cui commenterebbe in ambito domestico i fatti uditi dal TG, ma siamo certi che debba esser compreso che esternare certi tipi di considerazioni nella piazza mediatica del web non sia assolutamente la stessa cosa, specie quando lesivo, come in questo caso, del buon nome altrui.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments