Lavoratori clandestini in nero e macchinari privi del marchio “CE”: questi i motivi che hanno portato la Squadra Interforze a sospendere l’attività di una ditta di confezioni, in via Zipoli. Il blitz – coordinato dalla Questura insieme a Guardia di Finanza, Polizia municipale, Ispettorato del Lavoro, Inps, Asl, Inail, Agenzia delle Dogane e Alia – ha permesso di individuare 16 lavoratori di nazionalità cinese, di cui 8 non assunti in modo regolare. Di questi, 5 (tre uomini e due donne) sono risultati clandestini e sono stati quindi denunciati. La titolare della confezione, una 40enne cittadina cinese, regolare sul territorio, è stata arrestata per sfruttamento della manodopera clandestina. Per la ditta sono scattate sanzioni amministrative per 25mila euro e la sospensione dell’attività. Sequestrati inoltre 35 macchinari professionali: per 10 di questi è previsto il divieto d’suo, essendo sprovvisti del marchio CE. I cinque clandestini sono stati tutti muniti di ordine di espulsione.
(foto di archivio)