Nuovo addebito per Lin Xia, il cittadino cinese, ritenuto gestore di fatto dell’hotel Luxury, in carcere per la rissa con sparatoria avvenuta nel parcheggio delle Cascine di Tavola nel giugno 2018. Per quell’episodio, che a seguito delle indagini dei carabinieri ha portato all’arresto di cinque persone, Lin Xia dovrà adesso rispondere anche di detenzione di arma, la pistola semiautomatica calibro 9, mai ritrovata, che in quella circostanza esplose un paio di colpi senza ferire nessuno. L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Gianpaolo Mocetti, ha ricostruito i contorni della rissa, partendo dai tre cittadini cinesi rimasti feriti, fra cui uno abbandonato per strada, a distanza di alcuni chilometri, con serie lesioni da armi da taglio. Restano tuttora latitanti altre cinque persone partecipanti alla rissa, ad una delle quali viene contestato il possesso della pistola, in concorso con Lin Xia.
Secondo gli inquirenti il violento scontro a colpi di bastone, coltelli e con due pistole in mano ad un gruppo scaturì tra due bande per la gestione dello sfruttamento della prostituzione.
Un’inchiesta parallela, condotta dalla squadra mobile, ha contestato il coinvolgimento di Lin Xia nella tolleranza della prostituzione di ragazze cinesi che incontravano i clienti nell’hotel Luxury, ma anche in altri alberghi cittadini. Lin Xia fu raggiunto da misura cautelare assieme ad altre sei persone, cinque uomini ed una donna, tutti cinesi, indagati a vario titolo di estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Su alcuni di loro pende anche l’accusa di rissa aggravata, riferita ad una cruenta lite che lo scorso febbraio è avvenuta in una camera del Wall Art Hotel: qui in una stanza dove si trovavano tre ragazze, si affrontarono a colpi di coltello e arnesi in ferro tre uomini cinesi ritenuti appartenenti a due gruppi contrapposti interessati al controllo della prostituzione.
