28 Ottobre 2019

Bar-pizzeria travestito da circolo culturale: la Finanza contesta 500.000 euro di ricavi evasi a tassazione


Stando alle carte, un circolo culturale che beneficiava della fiscalità agevolata del 3%. Nei fatti un vero e proprio bar-ristorante, a cui la guardia di finanza contesta, per il periodo dal 2017 ad oggi, 450.000 euro di ricavi sottratti a tassazione ordinaria, oltre a 45.000 euro di IVA. Gli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle hanno svelato la reale natura commerciale del circolo, che era aperto alla clientela ed effettuava attività di somministrazione di cibi e bevande in modo sistematico. Attraverso l’esame della documentazione extra-contabile acquisita dai finanzieri – in particolare numerosissimi scontrini non fiscali emessi quotidianamente – è stato possibile ricostruire il volume d’affari del circolo, gestito da italiani.
Le verifiche sono scaturite a seguito di un accesso effettuato in orario serale dai militari della guardia di finanza assieme al personale della direzione territoriale del lavoro. I successivi accertamenti hanno riguardato i requisiti formali e sostanziali che l’associazione culturale avrebbe dovuto rispetare per poter godere della ampie agevolazioni fiscali riservate agli enti non profit. In primis, rendere servizi soltanto ai soci, mentre in realtà non c’era bisogno della tessera per entrare nel locale e consumare pizze a prezzo contenuto.
L’attività si inserisce nei quotidiani controlli in materia fiscale della guardia di finanza, finalizzati al contrasto del “sommerso d’azienda” e dei fenomeni distorsivi della leale concorrenza del mercato.

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Alfio
Alfio
4 anni fa

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