29 Ottobre 2019

Sanità, gli amministrativi pratesi i più “tartassati”: stipendi più bassi e spese accessorie. Sindacati sul piede di guerra


Stipendi più bassi rispetto ai colleghi fiorentini e appesantiti da spese accessorie: è la realtà dei lavoratori del settore amministrativo del vecchio presidio ospedaliero di Prato, che si definiscono i più tartassati dell’Asl Toscana centro da quando si è concluso il processo di unificazione delle ex aziende di Firenze, Empoli, Pistoia e la stessa Prato. Come sottolineato dall’assemblea RSU, i dipendenti pratesi, sia del Nuovo ospedale che del vecchio, in questo caso (in tutto 350 lavoratori), hanno assistito ad una perdita salariale di 50 euro mensili alla voce “indennità”. “Con la nascita dell’Asl Toscana Centro, c’è stato un accorpamento dei fondi contrattuali – spiega Simone Baldacci, delegato RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) della Cgil per l’Asl Toscana Centro – . Storicamente il comparto amministrativo pratese ha avuto fondi contrattuali dei lavoratori più bassi e così nell’unificazione c’è stata un’omogeneizzazione al ribasso per tutti i territori e in particolare per Prato, che partiva da condizioni sfavorevoli. Un amministrativo pratese in questo momento ha una regressione salariale netta di 50 euro al mese. Gli stipendi dei dipendenti pubblici della sanità sono anche fermi da 10 anni”.

I lavoratori tutti dell’area del vecchio ospedale (dove permangono le cure intermedie, la Sanità donna, la fisioterapia e il Giovannini), in più, hanno una serie di costi a proprio carico, a differenza dei colleghi del Santo Stefano e delle altre aree ospedaliere, a partire dal parcheggio: la parte Nord di piazzale Ebensee, quella più vicina all’ex Misericordia e Dolce, per intendersi, costa loro 25 euro al mese, la parte Sud 14 euro. “Ci è stato dal Comune, una cui partecipata gestisce il parcheggio di piazzale Ebensee, che sarà discussa in consiglio la proposta di una tariffa agevolata a 10 euro per la parte Sud – riferisce Andrea Calò, delegato RSU dei Cobas -. Se dovesse essere questa la conclusione della conciliazione sindacale, noi diciamo già che non ci stiamo perché ci deve essere una parità di trattamento tra tutti i dipendenti dell’Asl Toscana centro”. L’RSU dell’Asl Toscana centro segnala anche una minore qualità dei pasti erogati dalle mense aziendali di Prato, dove a differenza degli altri distretti non c’è la possibilità di avere ticket in esercizi convenzionati.
Nel caso in cui non si arrivasse ad un’omogeneizzazione di trattamento, i sindacati confederati e non annunciano una giornata di mobilitazione entro il mese di novembre, con la possibilità di effettuare una giornata di blocco “di tutti i servizi non essenziali”.

Infine il problema del turn over: a fronte di 95 pensionamenti al 31 dicembre 2019, di cui 31 per Quota 100, ancora non è chiaro il quadro delle assunzioni nel comparto pratese. “Sappiamo che l’azienda ha deliberato per il 2019 l’assunzione di 126 infermieri, 90 Oss e 6 ostetriche – riferisce Massimo Cataldo, delegato RSU della Cisl -. Ma, prima di tutto, si tratta di assunzioni su un’annualità ormai conclusa che va a riempire posti lasciati già vuoti per pensionamenti avvenuti, e poi non è ancora dato sapere quante persone arriveranno a Prato e se ci saranno degli amministrativi. Segnaliamo anche che a fronte di più di 1000 dipendenti assenti per maternità, aspettative, 104 e malattie professionali non viene a tutt’oggi previsto un adeguato numero di sostituti”, conclude Cataldo.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments