6 Novembre 2019

Gara Tpl, la Regione prende tempo: slitta di un mese la vendita dei beni dagli attuali gestori agli aggiudicatari francesi


Con una lettera spedita ai due concorrenti della gara, la Regione Toscana ha spostato di un mese il cronoprogramma fissato per la vendita dei beni (bus, officine e sedi) dagli attuali gestori del trasporto pubblico locale (le 12 società, fra cui Cap, consorziate in Mobit) ad Autolinee Toscane, il gruppo controllato dai francesi di Ratp, aggiudicatario del servizio. Il provvedimento della Regione è arrivato ieri pomeriggio, poche ore prima dell’udienza fissata stamani presso il Tar della Toscana, che si sarebbe dovuto esprimere sulla richiesta di Mobit di sospendere il cronoprogramma.
Mobit paventa danni irrevocabili derivanti dalla cessione degli asset prima che la giustizia amministrativa si sia espressa definitivamente sulla legittimità dell’assegnazione della gara ad Autolinee Toscane. La decisione della Regione di posticipare di un mese il cronoprogramma di vendita dei beni (con avvio l’11 dicembre, anziché l’11 novembre) si spiega con la volontà di attendere il verdetto del Consiglio di Stato, previsto entro novembre.  Nella lettera, è inoltre specificato che il nuovo calendario potrà subire adeguamenti temporali, anche in riduzione, in base alla data di pubblicazione della sentenza.
A causa di questo slittamento impartito dalla Regione, il Tar della Toscana ha riconvocato le parti a inizio dicembre. Lo spostamento del cronoprogramma arriva dopo la presa di posizione di numerosi sindaci toscani e associazioni di categoria che avevano chiesto alla Regione di aspettare le sentenze prima di procedere con atti definitivi.

“Sulla gara Tpl abbiamo sempre chiesto buon senso e siamo contenti che la Regione Toscana ne stia dimostrando”. Così il sindaco Matteo Biffoni commenta la decisione della giunta regionale: “Accelerare rispetto ai tempi delle sentenze prossime non avrebbe avuto senso, mentre è assolutamente ragionevole attendere il pronunciamento definitivo, quanto meno del Consiglio di Stato”, ribadisce Biffoni.

“Con l’atto della Regione – commenta il consigliere regionale del Pd Nicola Ciolini – viene definito che finchè non ci sarà la sentenza non è possibile procedere con nessun ulteriore passaggio per la firma del contratto di servizio. La priorità è focalizzare l’attenzione sulla qualità e la stabilità del servizio in modo che l’utenza non abbia ripercussioni in questa fase delicata”.

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