16 Dicembre 2019

Abusi su minore, la difesa della donna che ha avuto un figlio da un minore chiede l’intervento della Consulta


La difesa della donna accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale, da cui ha avuto un figlio, ha chiesto in processo l’intervento della Consulta ponendo all’udienza di stamani un'”eccezione di legittimità costituzionale” in ordine alla presunzione assoluta d’incapacità dei minori di 14 anni prevista dall’articolo 609 quater del codice penale. Il giudice si è riservato di ammettere l’eccezione e dirà la sua decisione su questo punto alla prossima udienza del 20 gennaio 2020.
Secondo gli avvocati dell’imputata, la norma che punisce i rapporti sessuali con minori di 14 anni, a prescindere dal consenso prestato, in buona sostanza non sarebbe più al passo con i tempi, avrebbe perso di attualità e quindi, eventualmente, sostiene sempre la difesa, la presunzione assoluta d’invalidità del consenso prestato dal minore sarebbe da giudicare caso per caso.
Nel processo la donna è imputata di atti sessuali con minore e violenza sessuale. L’avvocato difensore Mattia Alfano ha affermato che “l’accessibilità di informazioni e la Rete” cioè Internet “quando è stata scritta la norma, non esistevano”. “Sollevo il caso – ha aggiunto Alfano – perché secondo il mio parere è giusto che per questo tipo di reato il giudice decida caso per caso”.
L’avvocato Alfano chiede quindi che sul punto si pronunci la Corte Costituzionale attraverso un giudizio sull’eccezione di legittimità costituzionale sollevato per via incidentale.

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