12 Dicembre 2019

Fondazione Cassa Risparmio: per il 2020 900mila euro di contributi per la città e modifica dello statuto


Oltre 3 milioni di euro in tre anni per dare sostegno ai progetti della comunità locale nei settori della cultura, dell’istruzione e della solidarietà; la scelta decisa di offrire strumenti innovativi ad associazioni e realtà del non profit per attrarre risorse; l’impegno per avviare una riforma statutaria che apre ulteriormente la Fondazione alla città; la nuova sede in Palazzo Gatti per valorizzare il centro storico. Mentre si chiude il 2019 il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Franco Bini, nella nuova sede di via Cairoli, ha presentato il bilancio dei suoi diciotto mesi alla guida dell’ente e illustrato i progetti per il futuro. Tre le parole d’ordine messe in evidenza dal presidente: stabilità delle risorse per il sostegno alla comunità locale, coerenza nelle scelte prioritarie di assegnazione, innovazione nella ricerca di nuove opportunità per il territorio.

A supporto delle iniziative della comunità locale la Fondazione Cassa di Risparmio ha destinato circa 2 milioni e 700 mila di euro in tre anni: 900 mila euro per il 2020, altrettanti nel 2019, circa 870 mila nel 2018. Un risultato non certo scontato vista l’assenza di dividendi da partecipazioni bancarie e per l’incertezza assoluta di entrate legate a interessi del patrimonio finanziario che al 30 settembre scorso era di 77,21 milioni idi euro.
Nel 2019 circa 367 mila euro sono andati a enti e soggetti che si occupano di istruzione; 310 mila per progetti connessi a beni e attività artistiche e culturali; altri 206 mila euro per iniziative di volontariato e solidarietà sociale.
Gli impegni più rilevanti assunti dalla Fondazione contribuiscono, in alcuni casi in maniera fondamentale, allo svolgimento dell’attività delle istituzioni culturali e di solidarietà locale. Nel 2019 al Pin sono stati destinati 114 mila euro, alla Camerata strumentale 110 mila, all’ Emporio della solidarietà 70 mila, alla Fondazione Datini 70 mila, al Museo del Tessuto 65 mila, alla Biblioteca Roncioniana 80 mila, alla Diocesi di Prato per il restauro dei beni culturali parrocchiali 104 mila, altri 105 mila euro vanno al Comune per l’emergenza abitativa, al Teatro Metastasio e al Centro Pecci (biblioteca). Ci sono poi 143.500 euro per progetti (38) di altri enti e associazioni.
Nel mese di febbraio verrà aperto il bando per i progetti che si candidano all’assegnazione di una parte delle risorse stanziate per il 2020.
Sono stati impegnati 500 mila euro sul fronte investimenti per il progetto di housing sociale del piano di lottizzazione di Gello. Sottoscrivendo le quote del Fondo housing toscano (saranno circa 2 milioni in tutto) la Fondazione garantisce l’intervento della Cassa depositi e prestiti. La Fondazione non pensa soltanto all’erogazione di contributi, da quest’anno ha inaugurato una vera e propria strategia di accompagnamento delle associazioni e degli enti del terzo settore per l’acquisizione di strumenti innovativi che consentano di attingere a fondi e risorse. In collaborazione con il Pin il mese scorso è stato organizzato un corso per fornire tutte le informazioni che servono per presentare progetti che si candidano all’utilizzo dei fondi di bandi ragionali, nazionale ed europei. Oltre quaranta realtà hanno partecipato nel gennaio scorso al progetto di formazione Crowdfunding il futuro si fa in tanti. Già tre i progetti che si sono concretizzati. Hanno avuto successo la raccolta fondi dell’associazione Pratocultura per la riapertura del Museo di San Domenico e l’iniziativa della Camerata Strumentale per la Casa dei suoni e la realizzazione della nuova camera acustica. È in corso la campagna del Museo del Tessuto per il restauro degli abiti di scena indossati da Iva Pacetti -Turandot alla prima della Scala del 1926.
Una Fondazione sempre più aperta alla comunità locale, specchio di una città operosa in tanti e diversi settori. Con questo spirito si è lavorato nel corso del 2019 alle prime modifiche dello Statuto. Nell’ottobre scorso sono stati nominati nove nuovi soci, utilizzando per la prima volta il nuovo sistema di elezione con la maggioranza semplice dei votanti, come previsto dalle modifiche dell’articolo 22 finalizzate a garantire maggiore efficacia d’azione.
Verrà inaugurata martedì prossimo, 17 dicembre, la nuova sede della Fondazione Cassa di Risparmio che ha deciso di tornare nel cuore della città per valorizzare il centro storico. Gli uffici occupano il primo piano di palazzo Gatti che si affaccia sulla piazzetta Buonamici, edificio storico appartenuto ai Bocchineri e passato nell’Ottocento ai Pazzi.
Nei piani della Fondazione Cassa di Risparmio c’è il progetto di realizzare una nuova porta simbolica di accesso alla città, un’opera d’arte contemporanea che potrebbe trovare collocazione alla rotonda che si trova subito dopo l’uscita autostradale di Prato Ovest. Sono già in corso contatti con l’amministrazione comunale e con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Del resto è stata proprio la Fondazione a sostenere, dieci anni fa, la realizzazione di Tempo dell’artista Dani Karavan all’uscita autostradale di Calenzano, un’altra porta simbolica di accesso all’area pratese.

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