Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto l’appello di Mobit dando il via libera all’assegnazione per 11 anni del trasporto pubblico locale ad Autolinee Toscane, arrivano le prime reazioni dal mondo della politica.
“La nostra politica economica è per la concorrenza ed il mercato libero, sempre se questo però significhi concorrere ad armi pari. Abbiamo difeso con le unghie e con i denti la Cap (in Consiglio comunale così come in Parlamento), un’azienda cooperativa che ovviamente non dispone degli stessi strumenti dei concorrenti del gruppo Ratp, che è – in pratica – un’azienda di Stato francese – ha detto il parlamentare Giorgio Silli, leader toscano di Cambiamo – Prendiamo atto della sentenza e della scelta del presidente toscano Enrico Rossi del Pd, legittima, a detta del consiglio di Stato, ma che politicamente non condividiamo. Fra pochi mesi – conclude il parlamentare pratese – ci saranno le elezioni regionali, l’unico vero modo di cambiare chi è al governo di questa regione, sono curioso di vedere per chi voteranno i pratesi e i toscani”.
“Resto stupefatta davanti ai festeggiamenti su Facebook del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – fa eco la deputata Erica Mazzetti di Forza Italia – Credo si sia fatto prendere un po’ troppo presto dal clima di festa del prossimo Natale, anche perchè ad oggi sotto l’albero di molti utenti toscani ci sarà solo amarezza e delusione. Ed attenzione non perchè un Consorzio ha perso una gara cosa che puo’ capitare, ma soprattutto perchè Rossi regala il nostro trasporto pubblico su gomma ai francesi. Non sarà più una gestione pertanto Toscana,locale, e questo secondo noi di Forza Italia non è un bel segnale politico per il futuro prossimo.”
“Dispiace – prosegue Mazzetti – perché le aziende del Consorzio Mobit hanno dimostrato in questi anni efficienza e voglia di investire per la loro terra. Da oggi in poi tutto passerà in mano francese, ad una azienda concorrente rispetto al nostro paese e che verrà qua sicuramente per lavorare e fare del bene ma che, di questo ne sono certa, della storia e della sensibilità delle aziende toscane non potrà mai aver nulla in comune”.
“Le sentenze vanno rispettate ma mi premono e mi preoccupano le possibili ricadute sul territorio”. Sul futuro dei dipendenti Cap e sulle sorti della stessa azienda si concentra il presidente della provincia di Prato, Francesco Puggelli, commentando la sentenza sul trasporto pubblico locale.
“Cap rappresenta un’eccellenza del territorio – afferma Puggelli – e non può essere danneggiata a vantaggio dei francesi. Inoltre deve essere fatto tutto il necessario per tutelare i lavoratori. Ritengo che al di là della legittima sentenza del Consiglio di Stato, la decisione di indire una gara con un ambito unico di dimensione regionale sia stata profondamente sbagliata. La decisione presa dalla Regione Toscana risale infatti ad un’epoca in cui gli accorpamenti sembravano una scelta vincente, ma è ormai evidente che questo tipo di scala non sia quello ottimale per offrire i migliori servizi. Ora resta l’incertezza di quello che inevitabilmente questa sentenza porterà con sé. L’unica cosa certa è che dovranno essere messe in campo tutte le tutele necessarie sia per il futuro dei dipendenti che per i cittadini che utilizzano il trasporto pubblico. Personalmente ritengo inaccettabile che possa andare perso il lavoro che l’azienda pratese ha svolto sul territorio in questi anni, sia in termini occupazionali che di competenze”.
“Come amministratori locali, noi sindaci e presidenti di provincia facciamo una parte tutt’altro che marginale per garantire un servizio pubblico di trasporto capillare ed efficiente dando alla Regione milioni di euro l’anno – ha aggiunto il presidente della Provincia Francesco Puggelli – Ogni anno il bacino pratese investe nel tpl oltre 5 milioni e 100 mila euro, di cui 110 mila solo da parte della Provincia di Prato ed è il bacino che investe di più nel tpl di tutta la regione. Il nostro impegno non verrà meno, ma sarà compito della Regione gestire gli effetti della gara e questa fase transitoria senza ricadute sul territorio. Anzi, ci aspettiamo di vedere presto i benefici tanto annunciati come effetto di questa gara. Da oggi in poi ci aspettiamo – anzi pretendiamo – che il servizio migliori sopratutto in territori, come il nostro, che partono da un buon livello grazie – sopratutto – ai tanti investimenti che gli enti locali hanno fatto negli ultimi anni e ai soldi che i Sindaci mettono togliendoli dai propri bilanci”.
“Mi auguro che i nuovi gestori sappiano valorizzare il prezioso lavoro fatto negli anni in buona parte della Toscana – ha affermato il consigliere regionale del Pd Nicola Ciolini – Nello specifico, a Prato e provincia, questo è avvenuto grazie alla presenza storica e radicata della Cap, ai suoi investimenti e al rapporto speciale che l’azienda ha avuto con le comunità locali. Adesso, messe da parte le carte bollate, tutti dobbiamo perseguire un solo obiettivo: evitare che questo patrimonio vada disperso. Un patrimonio fatto di competenze, conoscenze e soprattutto di grandi risorse umane. E chi verrà a gestire il servizio dovrà promuoverlo e implementarlo”.
“Due sono gli obiettivi che dobbiamo perseguire: il miglioramento del servizio di trasporto pubblico attraverso la modernizzazione, gli investimenti e l’integrazione ferro-gomma; capitalizzare una grande risorsa costituita dal patrimonio delle aziende toscane. In particolare, l’esperienza della Cap, per la sua straordinaria storia fatta di competenze, capacità di innovazione e qualità delle risorse umane, non dovrà essere accantonata, ma dovremo trovare il modo che essa sia messa a disposizione del nuovo gestore. Non parliamo di freddi numeri, ma di persone, del loro lavoro e delle loro famiglie. Tutto ciò deve essere e sarà al centro della nostra iniziativa in Regione” ha aggiunto la consigliera regionale Pd e vicepresidente commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti.
