24 Dicembre 2019

Gli auguri del vescovo Giovanni alla città di Prato: “Fermiamoci ad ascoltare la voce di Dio” VIDEO


“In un tempo nel quale siamo tanto distratti e indaffarati dobbiamo saperci fermare e ascoltare la voce di Dio che ci chiama a una riflessione e a una scelta chiara di vita”. È l’augurio che il vescovo Giovanni fa a tutti i pratesi in occasione della festa di Natale. Ascoltiamo le parole di monsignor Nerbini in questa intervista rilasciata a Giacomo Cocchi.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
4 anni fa

Quando arriviamo vicini al Natale è sempre una grande gioia per tutti perchè ci godiamo un pò di riposo dal lavoro per dedicarsi agli affetti più cari che sono i familiari, gli amici, i conoscenti rivedendosi così da condividere momenti belli e piacevoli con tanti bei regali da scartare. il Natale è una festa bella sentita da tutti anche se per un cattolico ha un valore maggiore visto che ogni anno si celebra nuovamente la Nascita del Salvatore e qui mi ricollego alla Lettera di San Paolo al suo discepolo Tito in cui li dice queste parole: “Carissimo è apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini ed essa ci aiuta a rinnegare ogni l’empietà e i desideri mondani ma a vivere in questo mondo con sobrietà, giustizia e pietà nell’attesa della beta speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo”. Questa lettera viene letta nella Seconda Lettura della Liturgia della Messa della Notte di Natale. Quest’anno il Natale celebrato a Prato è ancora più bello perchè è il primo di Monsignor Giovanni Nerbini che prese parte alla guida della nostra Diocesi tre mesi mostrando grande passione e voglia di lavorare per conoscere bene ogni forma di realtà presente così da potersi sentire vicino e presente come vero “Testimone di Fede”. Nel video che ho visto non si limita soltanto a fare i classici auguri di buon Natale ma richiama tutti a fermarsi per poter ascoltare la Voce di Dio che parla a ciascuno di noi e il Natale è una riprova vera perchè Gesù rinasce nuovamente e non soltanto nella mangiatoia di Betlemme ma in ciascuno di noi e qui cito quel passo tratto dal Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo che dice: “Sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta io verrò da lui”. Tutto questo per dire che non occorre fare grandi cose ma bastano anche cose piccole e semplici come andare a confessarsi prima delle rispettive celebrazioni, andare a trovare un parente rimasto solo, portare un sorriso a chi è triste ecc. Se mettiamo ali al nostro cuore saremo come angeli che portano amore e sarà Natale non soltanto un’ora o un giorno ma un anno intero e forse tre volte come diceva quel pezzo della storica canzone “L’Anno Che Verrà” del 1979 del cantante bolognese Lucio Dalla(4 Marzo 1943-1 Marzo 2012). In conclusione di tutto prepariamoci ad accogliere la luce che sta per arrivare anche se il mondo pensa ad altro ma noi facciamoci trovare pronti