Tanta gente in Duomo e in piazza per l’Ostensione di Natale e il “Sasso” di S. Stefano


A Prato non c’è Natale senza l’Ostensione del Sacro Cingolo, l’ultima dell’anno tra le cinque previste dalla secolare tradizione.

Quest’anno il rito è stato officiato per la prima volta dal Vescovo mons. Giovanni Nerbini, alla guida della Diocesi laniera dallo scorso settembre.

In piazza Duomo e all’interno della cattedrale c’era tanta gente, in attesa di ricevere la benedizione con la reliquia mariana.

Il Vescovo, accompagnato dal Capitolo dei Canonici del Duomo, ha mostrato – come vuole la tradizione – per tre volte la Cintola, all’interno della chiesa, dalla Loggia del Ghirlandaio, e poi sulla piazza dal Pulpito di Donatello.

Poi, in tanti, assiepati davanti alla Cappella della Madonna, hanno venerato e baciato la reliquia.

Era presente in forma ufficiale l’Amministrazione Comunale – il Comune di Prato è comproprietario del S. Cingolo – rappresentata stasera dall’assessore al Turismo e al Patrimonio Lorenzo Marchi, accompagnato dal Gonfalone e dai Valletti comunali. Accanto a lui i testimoni: l’ing. Giovanni Corsi, il dottore commercialista Paolo Biancalani; presente, in Cappella, anche il Consigliere Comunale Giacomo Sbolgi.

L’antica tradizione pratese prevede un singolare “passaggio di consegne” tra la solennità del Natale e quella di Santo Stefano, patrono principale della Diocesi e della Città di Prato. Così, nella Cappella della Madonna, il Vescovo e il clero dismettono le vesti bianche e indossano quelle rosse che la Liturgia prevede per la festa dei martiri. In processione viene portata all’altare maggiore la reliquia del cosiddetto “Sasso” di Santo Stefano, che la tradizione vuole sia una delle pietre usate per lapidare il santo patrono.

Domani, alle 10, in cattedrale il Vescovo presiederà il solenne Pontificale, dove pronuncerà anche la sua prima omelia di Santo Stefano, considerata la più importante di tutto l’anno. Al termine della concelebrazione, mons. Nerbini proclamerà i vincitori del Premio Santo Stefano.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
4 anni fa

E tu Betlemme di Efrata cosi piccola fra i villaggi di giuda. Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le suore origini sono dall’antichità fino ai giorni più remoti(Dal Libro del Profeta Michea). Ho fatto questa citazione che fu la Prima Lettura della Liturgia di Sabato 7 Settembre quando arrivò Monsignor Nerbini da noi. Il Profeta Michea insieme ai Profeti Isaia e Sofonia sono quelli che annunciano la venuta del Messia anche se ne parla bene il profeta Isaia partendo da quando la Vergine avrebbe concepito il figlio Emmanuele ovvero Gesù e nelle sue profezie si avvera il suo calvario. Un ruolo importante è stato anche quello del padre adottivo Giuseppe che inizialmente ripudia sua sposa perchè incinta per messo dello Spirito Santo ma in sogno gli appare un’angelo del Signore che gli dice queste parole: “Giuseppe figlio di Davide non temere di prendere con te Maria tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”(Dal Vangelo di Matteo). Questo brano fu letto sempre il giorno dell’arrivo del presule ma anche domenica 22 che fu la quarta e ultima domenica di avvento. Anche quest’anno si è ripetuta la tradizionale Ostensione del Sacro Cingolo che è la famosa “Cintura della Madonna” custodita a Prato dal 1141 prima dalla Loggia del Ghirlandaio all’interno del Duomo e poi all’esterno dal Pulpito del Donatello perchè in Maria arriva la forza di superare ogni difficoltà fidandosi ciecamente di Dio e come dice il Salmo Biblico12: “Gioisco pienamente nel Signore”. Alla celebrazione è stata portata la lapide in ricordo del martirio del Protomartire Stefano e le vesti usate dal Vescovo e dal Clero presente a cominciare dai Canonici della Cattedrale erano rosse anzichè bianche in ricordo del sangue versate durante il suo martirio come fece Gesù durante la sua Passione quando gli fu messo un mantello rosso porpora lo stesso abito usato nella “Domenica delle Palme” che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la sua passione e morte e l’abito rosso è usato dal cardinale in quanto “Apostolo del Signore” in cui deve essere disposto a versare il sangue per il bene dei propri fratelli lui come tutti gli altri fratelli e sorelle. Buon Natale a tutti e che la Nascita di Gesù sia accolta con gioia in quanto è luce viva che abbatte le tenebre