3 Gennaio 2020

Avviato il procedimento per il nuovo piano strutturale e operativo per Poggio a Caiano


È stato presentato il documento per l’inquadramento normativo e l’individuazione degli obiettivi strategici utili all’avvio del procedimento dei nuovi strumenti della pianificazione comunale di Poggio a Caiano: il piano strutturale e il piano operativo.
L’amministrazione comunale ha individuato gli indirizzi generali per la pianificazione urbanistica. Il documento redatto dal capo dell’ufficio tecnico Lorenzo Ricciarelli propone indirizzi volti alla promozione e realizzazione di uno sviluppo socio-economico sostenibile e durevole, oltre che di un uso consapevole del territorio regionale. Punti cruciali sono la riduzione dell’impegno di suolo, la conservazione e il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari dell’identità sociale, culturale e ambientale del territorio dai quali dipende il valore del paesaggio toscano. “L’ambiente – sottolinea Ricciarelli – ha bisogno di essere monitorato per dare risposta a quando, dove, come e perché siano necessari cambiamenti nella gestione del territorio”.

“I cittadini – specifica il sindaco Francesco Puggelli – saranno chiamati a partecipare al disegno della città futura, durante una serie di incontri in primavera. Il piano non era stato aggiornato da molti anni, ma i tempi cambiano e dobbiamo far sì che la città sia in grado di stare al passo con i cambiamenti del mondo moderno. Una maggiore adattabilità alle esigenze della famiglia e ai temi dell’ambiente sono alla base della nuova visione di piano strutturale e operativo”.

La visione proposta su Poggio a Caiano è quella di una città articolata su cinque prospettive strategiche e declinata su prospettive delineate dalla “Costituzione della Nazionale delle Comunità Resilienti Italiane”. Il Padiglione Italia della Biennale di Venezia intende proporre una visione dell’Italia come una nazione di comunità resilienti , formata da pratiche di innovazione urbana, sociale e digitale, che escono dal loro isolamento e si fanno sistema. Come città resiliente si intende una città capace di rinnovarsi, mantenendo integre funzionalità e riconoscibilità: in questa chiave vengono proposti gli obiettivi riferiti al miglioramento dell’uso delle risorse (aria, acqua, suolo, sottosuolo, ecosistemi) e alla minimizzazione delle negatività ambientali, al riconoscimento e alla tutela degli ecosistemi e alla possibilità della chiusura dei cicli in chiave di sostenibilità.
Questi i cinque principi strategici su cui si basa il piano strutturale e operativo.
1. Città Resiliente – come capacità del sistema complesso “città” di mantenersi flessibile nel tempo; 2. Città Paesaggio – per la qualità delle trasformazioni e per il benessere della collettività: tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dei valori identitari;
3. Città Territorio – per l’ecologia dello sviluppo del territorio, il sostegno alle attività economiche, la qualità dello spazio pubblico, dei servizi e delle infrastrutture;
4. Città Ambiente – per le strategie di salvaguardia dell’ecosistema ed il superamento della condizione di “rischio”;
5. Città Bene comune – per la città quale luogo di piena affermazione del principio costituzionale della pari dignità sociale: ogni trasformazione dello spazio agisce nell’interesse comune.

“Tre zone di Poggio – aggiunge l’assessore Tommaso Bertini – saranno particolarmente interessate. L’area di via del Granaio, che aveva una destinazione prettamente industriale, dev’essere capace di riadattarsi con diverse destinazioni d’uso: prospettiamo una valorizzazione dell’edificato esistente riconvertendo in residenze e servizi pubblici. Per il centro storico, si punterà ad una riqualificazione dei parcheggi e degli ambienti verdi, con la prospettiva di nuove piste ciclabili e una rigenerazione degli argini dell’Ombrone, votati ad essere veri parchi cittadini. Infine, la zona del Ponte del Manetti ha un’opportunità di sviluppo per il turismo verde. Chioschi, noleggio bici, e altri servizi di questo genere potrebbero dare una marcia in più alle pendici del Bargo, per rendere quest’area la degna porta d’accesso al parco della Piana”.

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