31 Gennaio 2020

Baby calciatori, cadono quasi tutte le accuse a carico di Toccafondi. Ondata di assoluzioni sulle frodi sportive. A processo ex dirigente del Comune per i lavori allo stadio


Dopo i patteggiamenti di alcuni degli imputati, arriva un’ondata di assoluzioni per 15 delle 19 persone per le quali la Procura di Prato aveva chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta calciopoli. A pronunciare la sentenza, ieri, dopo una lunga camera di consiglio è stato il giudice per le udienze preliminari Daniela Migliorati. A processo andrà Paolo Toccafondi, ma solo per un capo di imputazione. Il patron del Prato è stato assolto dalle accuse più gravi: falsità ideologica e per aver promosso l’ingresso illegale di alcuni giovani calciatori dall’Africa, fra cui l’attaccante Christian Kouamè. Il presidente dell’Ac Prato dovrà rispondere soltanto dell’ipotesi di reato di favoreggiamento reale nei confronti di Stephanie Neti, la donna ivoriana che ha patteggiato una pena per l’ingresso in Italia del giovane calciatore Desmond Davilla, fatto passare per suo figlio anziché suo nipote, al fine di ottenere il ricongiungimento familiare.

Prosciolto da tutte le accuse il segretario del Prato, Alessio Vignoli, che era accusato di aver ottenuto indebitamente la potestà genitoriale su due calciatori minorenni. Assolto il carabiniere Goffredo Brienza, all’epoca in servizio alla stazione di Vaiano, a cui la Procura contestava di aver fatto accesso al sistema informatico di polizia, su imput di Toccafondi, per cercare informazioni contro un ex allenatore della Sestese, che aveva fatto causa alla società.
Pioggia di assoluzioni anche per gli indagati del filone relativo alle partite “truccate” nel calcio dilettanti, che pure nella giustizia sportiva hanno portato a pesanti penalizzazioni.

Il gup ha assolto dall’ipotesi di reato di frode sportiva tutti gli indagati: l’ex arbitro di serie A e all’epoca dei fatti designatore Matteo Trefoloni, il fischietto Federico Masilunas, l’allenatore della Sestese Enrico Gutili, il direttore generale della Sinalunghese Bruno Mugnai, il dirigente sportivo Alvaro Finocchi Arcipreti, Stefano Fiorini, direttore sportivo del Porta Romana, Fabrizio Giusti, presidente dell’Aglianese, Piero Colzi e Niccolò Terrafino, rispettivamente presidente e giocatore del Firenze Ovest, Christian Prosperi, calciatore della Bucinese, Luca Brini Filippo Zacchei, allenatore e giocatore del Foiano.

Per quanto riguarda il filone dei lavori allo stadio Lungobisenzio, sono state accolte le richieste della Procura e rinviati a giudizio l’architetto Luca Piantini, ex dirigente dei lavori pubblici del Comune di Prato, Sandro Grassi e Giuseppe Mazzeo della Castelnuovo Lavori. L’accusa è di aver prodotto documenti falsi, compilando verbali di somma urgenza, per giustificare lavori già eseguiti.
A Piantini viene contestato anche il depistaggio delle indagini e di aver indotto in errore il sindaco Biffoni per avergli consegnato una relazione utilizzata dal primo cittadino nel rispondere ad una interrogazione in consiglio comunale riguardo ai lavori allo stadio.
Il procuratore Nicolosi ha annunciato che la Procura presenterà ricorso nei confronti delle assoluzioni pronunciate dal gup.

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