4 Gennaio 2020

«Prato come Corleone», Biffoni non accetta l’accostamento e pretende rispetto per la città e il lavoro della Procura


Pretende rispetto per la città, chiede maggiore cautela nell’affrontare certi argomenti e rimanda al mittente le accuse di sottovalutazione del fenomeno mafia a Prato. Risponde in modo molto duro e preciso il sindaco Matteo Biffoni all’allarme lanciato dalla Fondazione Caponnetto. Il presidente Salvatore Calleri intervenuto ieri nel presentare le attività 2020 della Fondazione aveva paragonato il “triangolo” Prato, Firenze, Osmannoro a Corleone, per quanto riguarda la presenza della mafia cinese, dove si svilupperebbe in modo silenzioso

Parole che non sono piaciute a Biffoni. “Rispetto il lavoro della Fondazione Caponnetto ma pretendo rispetto per la città di Prato e soprattutto per il grande lavoro della Procura, della Dda e di tutte le forze dell’ordine e delle istituzioni – dice il sindaco in una nota –, ancora una volta si utilizza la parola mafia senza basi giuridiche e senza fornire dati precisi: a noi non ci interessa se l’illegalità si configura nel reato di associazione mafiosa o in altri, a noi interessa la repressione di ogni fenomeno criminale, di qualsiasi natura. Su questi argomenti pretendo serietà perché la lotta all’illegalità vede tutte le istituzioni della nostra città sempre in prima linea e non accetto che si parli di sottovalutazione da parte della comunità di Prato”.

In particolare Biffoni intende sottolineare che “a Prato nessuno sottovaluta niente, la lotta per la difesa della legalità è continua su tutti i fronti” e cita il lavoro delle forze dell’ordine, i controlli della Regione sul lavoro sicuro, le attività messe in campo dal Comune e le indagini della Procura. E in riferimento a queste ultime ricorda anche “nonostante nessuna sentenza abbia mai parlato di mafia, abbiamo sempre ribadito che ogni attività illegale, di qualunque natura, va stroncata con determinazione, anche e soprattutto per evitare che si infiltri nel tessuto economico”.

Per il sindaco si tratta dunque di “dichiarazioni semplicistiche” che rischiano di svilire il lavoro di anni della Procura, infine Biffoni invita tutti, “consiglieri comunali inclusi, ad avere rispetto per chi lavora per il bene della nostra comunità”.

Subscribe
Notificami
guest
5 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Alberto
Alberto
4 anni fa

Biffoni come i suoi degni compagni fa finta di non vedere e non accetta come i bambini piccoli che gli facciano notare la sua incapacità… Non solo sua ma anche dei sindaci precedenti e del presidenti di Regioni. Una manica di buonista che gli hanno fatto fare quello che volevano fino ad oggi ed ancora lo fanno. Naturalmente con tutto l’amore che c’è, visto che 2 consiglieri sono Cinesi, si dovrebbero dimettere

massimo56
4 anni fa

Forse qualcuno dovrebbe spiegare a questo signore che la sicurezza ed il controllo del territorio spettano al P

massimo56
4 anni fa

termino: al Prefetto ed alle forse dell’ordine. Tutto il resto è polemica destrista senza conoscenza e logica..

pisolo
pisolo
4 anni fa

Piu’ che i consiglieri cinesi tu ti dovresti dimettere te, caro Alberto, dal contesto delle persone normali, perchè un commento del genere è da ricovero, volontario se accettato, coatto se rifiutato in escandescenze

tatanka
tatanka
4 anni fa

Perchè si dovrebbero dimettere i 2 consiglieri cinesi e non il consigliere rumeno eletto nelle liste del centrodestra?