31 Gennaio 2020

Presunti abusi sessuali su minori, sentiti i primi indagati


Sono in corso gli interrogatori di alcuni dei nove indagati – fra cui cinque sacerdoti – accusati dalla Procura di Prato di violenza sessuale di gruppo su minori. Tutti facevano parte dell’associazione di fedeli “Discepoli dell’Annunciazione” fondata nel 2005 dal sacerdote veronese don Giglio Gilioli e che è stata sciolta con decreto pontificio il 16 dicembre scorso per gravi mancanze riguardanti il carisma e lo svolgimento della vita religiosa all’interno della comunità, oltre che dal venir meno degli aderenti.

È un’inchiesta delicata quella a cui sta lavorando la squadra mobile della Questura di Prato; lo stesso procuratore Giuseppe Nicolosi non nasconde le difficoltà nel ricostruire con esattezza i fatti denunciati dai due ragazzi, che sarebbero stati vittima degli abusi molti anni fa, a partire dal 2008, quando uno dei due giovani aveva meno di 14 anni. Tra le persone sentite nelle scorse settimane c’è lo psicoterapeuta che ha seguito il ragazzo e che attraverso un percorso di “recupero” di eventi rimossi, avrebbe portato a far riaffiorare in lui ricordi e traumi latenti. L’inchiesta della Procura è nata lo scorso dicembre, quando ha ricevuto la breve relazione compilata dagli assistenti sociali che seguono la famiglia; relazione nella quale venivano citate le circostanze emerse dalle sedute di psicoterapia. Alcuni elementi sarebbero poi stati confermati dal fratello maggiore, il quale ha riferito di essere stato anch’esso vittima degli abusi psicologici e sessuali da parte degli indagati.

In queste ore, come detto, gli inquirenti stanno ascoltando proprio gli indagati. Tutti e nove, personalmente o tramite i propri legali, hanno fatto sapere di voler essere sentiti. I loro racconti vengono messi a confronto dai pubblici ministeri Laura Canovai e Valentina Cosci, titolari dell’inchiesta. Altri elementi sono ricercati nel materiale raccolto durante le perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nelle ex sedi dei Discepoli dell’Annunciazione, in via Bologna a Prato, in Garfagnana e ad Aulla. “La strada indicata dai due ragazzi, per una molteplicità di ragioni, è da prendere con molta cautela – ha detto il procuratore Nicolosi – perché i fatti riferiti sono lontani nel tempo, perché il narrato è articolato e non fluente, frutto di un’elaborazione che non sappiamo quanto comporta di autentico e quanto di costruito”.
Parallelamente all’inchiesta della magistratura, è in corso il processo penale canonico avviato la scorsa estate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, su segnalazione dell’allora vescovo Agostinelli, a cui nel giugno scorso si era rivolto uno dei due ragazzi per denunciare i presunti abusi sessuali e psicologici subiti.

A dicembre il materiale raccolto nell’inchiesta canonica è confluito nel fascicolo penale, su iniziativa del vescovo Nerbini che ha offerto la collaborazione della Diocesi alla Procura, nel comune interesse di perseguimento della verità.

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