20 Gennaio 2020

Manifestazione Si Cobas, scattano le prime denunce: ecco la ricostruzione della vicenda VIDEO


Quella che doveva essere una marcia breve di 600 metri, si è trasformata in un lungo corteo da piazza della Stazione centrale a piazza del Comune. Così come nei programmi iniziali degli organizzatori, ma contro le prescrizioni della Questura e della Prefettura. La manifestazione “Liberi dai Decreti Salvini” promossa dal sindacato SI Cobas sabato pomeriggio si può dire che sia partita con “le peggiori intenzioni”, da questo punto di vista, se è vero che poco prima della partenza del corteo, Luca Toscano del SI Cobas ha dichiarato a mezzo stampa che “avrebbe chiesto alla polizia di continuare al di là di piazza S. Marco”, fissata, appunto, da Questura e Prefettura come la meta ultima della “marcia per la libertà”. Il corteo, partito alle 16.40 dalla stazione e partecipato da un migliaio di persone provenienti da Torino, Bologna, Modena, Roma e Napoli (per lo più iscritti al SI Cobas), una volta arrivato in piazza San Marco ha proseguito, al grido di “Prato Libera”, verso via Pomeria, avvicinandosi rapidamente al centro storico oltrepassando Porta Frascati. Fin qui la Polizia non è intervenuta. Il primo posto di blocco si trovava in via Frascati, all’altezza dell’incrocio con piazza delle Carceri, ma i manifestanti lo hanno aggirato imboccando via S. Jacopo e poi piazza San Francesco. Il secondo posto di blocco si trovava in via Ricasoli, ma le forze dell’ordine hanno fatto passare i manifestanti, che hanno potuto così dirigersi verso piazza del Comune. Una volta lì, si sono tenuti i discorsi degli organizzatori, dalla scalinata di palazzo Pretorio: con loro anche Tommaso Fattori di Sì-Toscana a Sinistra, unico consigliere regionale presente.

Ecco come i manifestanti sono arrivati in piaza del Comune

Annullamento delle sanzioni elevate agli operai scioperanti della Superaltiva, scuse da parte del sindaco “che ha criminalizzato gli operai” e dimissioni del questore, le richieste dalla piazza. Alle 18.30 l’evento sembrava essersi avviato a conclusione: la maggior parte dei manifestanti aveva già lasciato piazza del Comune, quando l’esplosione di alcuni fuochi d’artificio è sembrata essere il pretesto per l’intervento della Polizia, che non ha caricato i manifestanti, ma li ha portati, scudi e manganelli alla mano, fuori da piazza del Comune. Il SI Cobas rivendica il ferimento di alcuni operai, ma la notizia è stata smentita dalla Questura.

Il video delle tensioni in piazza

Il corteo si è disperso una volta raggiunta la stazione centrale. Dalla Questura si fa sapere che la Digos sta visionando i video filmati durante la manifestazione e che sono già partite denunce a carico di Luca Toscano e di altri quattro organizzatori della manifestazione, che hanno violato la prescrizione di arrivare sino a piazza San Marco (articolo 18 del Testo unico legge pubblica sicurezza). Al netto dell’assenza di danni a cose e persone, perché si è consentito ai manifestanti di arrivare fino all’interdetta piazza del Comune? Il questore Alessio Cesareo non spiega le motivazioni e risponde che “prende atto del comportamento dei manifestanti”. Per quanto riguarda il fatto, contestato dal sindaco Biffoni, per cui la Polizia municipale sarebbe stata lasciata sola in piazza del Comune, il questore dichiara che “Non corrisponde al vero e che già da prima della manifestazione, le forze di polizia presidiavano piazza del Comune e il palazzo comunale”.

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