L’emergenza coronavirus non interrompe i controlli interforze nei capannoni cinesi. Ieri la squadra composta da personale della Questura, polizia municipale, Asl e Alia ha fatto accesso in una ditta di confezioni in via Bologna a Coiano. All’interno dell’azienda, gestita da un 63enne cinese, sono stati trovati tre connazionali impiegati a nero, di cui due privi di documenti e irregolari in Italia, motivo per cui sono stati denunciati. Il titolare della confezione dovrà rispondere di sfruttamento di manodopera clandestina. Il controllo è sfociato anche nel sequestro di 18 macchine da cucire professionali e nella contestazioni di sanzioni amministrative pari a 5700 euro, per varie irregolarità legate alla tenuta dei registro di carico e scarico dei rifiuti, la mancata revisione dell’impianto elettrico, la presenza di un locale cucina abusivo, scarse condizioni igienico-sanitarie, e l’assenza della cassetta sanitaria di pronto soccorso.
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