23 Febbraio 2020

Coronavirus, vertice in Regione. Biffoni: “Pronta l’ordinanza in caso di contagio”. Mangani sui rientri a Prato: “Il Consolato inviti tutti a rimanere in Cina”


Il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore Simone Mangani hanno partecipato oggi, domenica 23 febbraio, al tavolo dei lavori presso la presidenza della Regione Toscana per affrontare l’emergenza Covid-19. la Regione ha emanato un’ordinanza a conclusione dell’incontro che ha coinvolto la task-force regionale e le direzioni della aziende sanitarie. Tra le misure varate l’obbligo per i viaggiatori di segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche da Paesi in cui la trasmissione dell’infezione è significativa secondo le indicazioni Oms; in questa disposizione rientrano anche i comuni italiani soggetti a misure di quarantena disposte dall’autorità (Regione/Governo). La raccomandazione a tutte le persone che manifestano febbre, tosse e altri sintomi influenzali di rimanere a casa e chiamare il medico. Le indicazioni per i medici di famiglia su cosa fare in presenza di un caso sospetto. La disposizione per medici di famiglia e pediatri di assicurare la contattabilità telefonica dalle 8 alle 20 nei giorni feriali e festivi.

Per quanto riguarda gli ospedali, l’indicazione di limitare per quanto possibile gli ingressi/varchi ai presidi, per ridurre l’accesso privo di sorveglianza; istituire check point e sensibilizzare i visitatori all’utilizzo dei disinfettanti per le mani; invitare a ridurre il numero degli accompagnatori e/o visitatori. Raccomandazioni specifiche per le situazioni di isolamento. Infine, la sospensione (per i 180 giorni di emergenza proclamati con atto nazionale) della penalità per la mancata presentazione, senza preavviso, agli appuntamenti specialisti.

Infine, d’intesa con il sindaco di Prato Matteo Biffoni, in qualità di presidente Anci Toscana, è stato deciso di organizzare un incontro con i sindaci della Toscana e la task force regionale, sui temi della prevenzione del Covid-19. Al momento non si registrano casi sul territorio e dunque non sono previsti ulteriori provvedimenti o ordinanze. Inoltre, se pure di secondaria importanza, il sindaco ha dato mandato all’ufficio legale di verificare gli estremi giuridici per la rimozione di alcuni dei manifesti posti in città, che ricordiamo non necessitano di alcuna autorizzazione preventiva, il cui contenuto potrebbe esssere ritenuto contrario alle direttive per il contrasto del Coronavirus.

La giunta e tutti gli uffici comunali interessati sono già pronti a mettere in atto qualunque provvedimento dovesse rendersi necessario. In un’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Nazione, il sindaco Biffoni di aver chiesto agli uffici comunali di preparare l’ordinanza da applicare in caso di contagio. “Speriamo non accada, ma in caso di contagio entro mezz’ora sarò in grado di firmare l’ordinanza con le misure che saranno necessarie” (chiusura di scuole e locali pubblici) ha dichiarato il primo cittadino.

Intanto l’assessore Mangani replica alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Xu Qiulin – noto rappresentante della comunità cinese a Prato – sulla ricerca di immobili in cui stare in isolamento in vista del rientro a Prato di 600 cittadini cinesi. Mangani ribadisce il no dell’Amministrazione comunale a soluzioni “fai da te”:  «E’ indispensabile rispettare le disposizioni governative quindi, in primo luogo, le persone devono rimandare il rientro dalla Cina – afferma Mangani -. Abbiamo detto no alcune settimane fa e lo ribadiamo oggi: non esistono soluzioni fai da te, nessuna autorità sanitaria ci suggerisce ad oggi di individuare una soluzione che rischia di richiamare quella della famosa nave da crociera Diamond Princess ancorata al porto di Yokohama. In ogni caso, sulle ipotesi prospettate da Giulin, deve essere chiara la posizione del Consolato cinese, che a nostro avviso dovrebbe invitare tutti a rimanere in Cina fino a nuova disposizione. Le preoccupazioni di carattere economico vengono dopo quelle per la salute pubblica. Sarebbe auspicabile per il futuro che Giulin o chiunque altro non invocasse soluzioni a mezzo stampa ma direttamente alle istituzioni. Peraltro, ad oggi, la collaborazione è stata data complessivamente da tutti i soggetti coinvolti».

 

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Duilio
Duilio
4 anni fa

È utopistico pensare di far dire ai cinesi di non tornare in Italia. Non sarebbe meglio approfittare del fatto che ascoltino Giulin? Ai fini proprio pratici, intendo.

Gianni
Gianni
4 anni fa

Ma se chiudiamo le scuole sarebbe meglio per tutti, chiudere le scuole per almeno 20 giorni in tutta prato

tatanka
tatanka
4 anni fa

Si i ragazzi poi si mandano a casa tua! Poi chiudiamo bar, chiese uffici pubblici, negozi e via discorrendo. Teniamo aperti pero’ i manicomi, altrimenti chi lancia queste proposte, dove lo mettiamo?