20 Febbraio 2020

La Cassazione conferma la confisca del patrimonio delle famiglie Ahmetovic e Halilovic


La Corte di Cassazione ha confermato la confisca del patrimonio sequestrato nel giugno 2017 a due famiglie rom residenti a Prato. Si tratta di conti correnti, libretti postali, polizze vita, cassette di sicurezza, altri titoli e sette immobili, fra cui un terra tetto a San Giusto, per un valore complessivo di oltre 2,4 milioni di euro, alcuni dei quali intestati a prestanome.
Il provvedimento, che scaturì dall’indagine “Finti poveri” della Procura, si rifà ad una legge antimafia che prevede sequestri patrimoniali anche nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi, come nel caso in questione, che abbiano accumulato beni manifestamente sproporzionati rispetto al reddito dichiarato al fisco.

Ad accendere i riflettori sulle evidenze patrimoniali accumulate in un arco temporale di 15 anni sono stati gli accertamenti del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza, che ha messo in luce la mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni, e la presenza di 16 operazioni bancarie classificate “sospette” dalla Banca d’Italia.

Nel dicembre 2018 i destinatari delle misure – Thomas e Delija Halilovic, Alessandro, Daicor, Serafino, Misel, Patrizia, Valter, Djula e Marcella Ahmetovic, Gemina Salkanovic e Ana Adzovic – ottennero un pronunciamento favorevole dal Tribunale di Prato che respinse la richiesta di confisca ritenendo che non vi fosse una sufficiente correlazione temporale tra le condotte illecite di alcuni soggetti e il possesso dei beni sequestrati. Al provvedimento si era opposta la Procura che aveva chiesto e ottenuto prima la sospensione del dissequestro e successivamente anche la conferma della confisca da parte della Corte d’Appello di Firenze.
Da lì era scaturito il ricorso per Cassazione degli avvocati delle due famiglie rom. Ricorsi che sono stati oggi rigettati o ritenuti inammissibili dalla Suprema Corte che ha messo una parola fine al contenzioso e dato il via libera alla definitiva confisca dei beni che passeranno allo Stato.

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