1 Febbraio 2020

Presunti abusi su minori, presto nuovi indagati tra i Discepoli dell’Annunciazione


Si allarga ad almeno altre due persone, anche queste ex membri dei Discepoli dell’Annunciazione, l’inchiesta sui presunti abusi e violenze sessuali di gruppo su minori aperta dalla Procura di Prato, dopo la denuncia di un ragazzo oggi 21enne, a cui poi si è aggiunto il racconto del fratello di alcuni anni più grande, il quale anch’egli ha riferito di aver subito abusi sessuali nel periodo in cui si era avvicinato alla comunità.
Ai nove indagati dei giorni scorsi, fra cui il fondatore dell’associazione di fedeli don Giglio Gilioli, si aggiungeranno dunque presto altre persone, che erano state indicate dallo stesso 21enne, ma non compiutamente identificate in un primo momento.

I pubblici ministeri Laura Canovai e Valentina Cosci e gli investigatori della squadra mobile stanno continuando a sentire gli indagati, che hanno fin qui respinto ogni addebito e restituito l’immagine di una comunità chiusa al proprio interno, su cui l’inchiesta sta cercando di fare luce.

I fatti di cui si parla sono lontani nel tempo, a partire dal 2008, quando uno dei due giovani aveva meno di 14 anni. I due fratelli non avrebbero saputo datare con esattezza i singoli episodi raccontati.

Gli inquirenti dovranno anche appurare la validità scientifica e la rispondenza ai protocolli medici – anche ai fini processuali – della pratica psicanalitica utilizzata, attraverso il quale il ragazzo sarebbe riuscito a recuperare la memoria di eventi traumatici avvenuti negli anni passati e rimossi. In particolare è stata utilizzata la tecnica americana EMDR, desensibilizzazione e riprocessamento tramite movimenti oculari, una tecnica che punta a facilitare il meccanismo di autoguarigione nel paziente, stimolando l’elaborazione delle informazioni nel suo cervello.

Nonostante il clamore mediatico che la vicenda ha suscitato, finora, non ci sono stati altri denuncianti, ma la Procura, vista la delicatezza del caso, non esclude questa ipotesi ed anzi si dice pronta ad ascoltare eventuali altre vittime, alle quali rivolge l’appello a farsi avanti.

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