Spese per il palazzo di giustizia, il Comune aspetta da anni 12,8 milioni di euro dallo Stato VIDEO
Il Comune di Prato aspetta dal Ministero della Giustizia ben 12,8 milioni di euro di rimborsi per l’affitto e le spese di gestione e manutenzione del Tribunale per gli anni dal 2011 al 2015. Per questo quinquennio, lo Stato ha riconosciuto e versato al Comune, proprietario dell’immobile, soltanto 1,6 milioni, a fronte di spese documentate per il funzionamento degli uffici giudiziari pari a 14,4 milioni.
La voce di maggiore spesa è il contributo per l’affitto, che figura per 1,9 milioni annui. Poi ci sono le spese per la Tia, nell’ordine di circa 300.000 euro l’anno, e ancora bollette, servizi di pulizia e sorveglianza, manutenzione ordinaria e straordinaria, che fanno arrivare la spesa sostenuta dal Comune a cifre comprese tra i 2,5 e i 3 milioni di euro ogni anno.
Il maxi-credito del Comune è frutto di una vicenda complessa, in cui incidono i tagli nazionali e una normativa che è cambiata nel corso del tempo, dai tetti di spesa ai contributi statali imposti per legge a partire dal 2014, fino alla rivoluzione del settembre 2015, quando i Tribunali che hanno sede in immobili comunali sono passati in una sorta di “comodato gratuito” allo Stato, che si è assunto l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria. Da allora, come ammesso recentemente dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi, la situazione si è complicata: le competenze sono frazionate tra il Ministero della Giustizia e il Provveditorato alle opere pubbliche; e nonostante il Comune abbia messo gratuitamente a disposizione i propri tecnici per le soluzioni progettuali, trascorrono adesso tempi biblici per ottenere i finanziamenti da Roma ed effettuare gli interventi necessari, dalla riparazione degli ascensori ai lavori all’impianto di condizionamento, che finisce spesso ko, soprattutto d’estate.
Beffa delle beffe, oltre al servizio peggiorato, c’è il “chiodo” rimasto al Comune. Lo Stato ha prima tagliato drasticamente gli stanziamenti nazionali – si è passati dai 297 milioni per i rimborsi del 2010, ai soli 80 milioni riconosciuti per tutti i palazzi di giustizia italiani nel 2013 – poi ha provato ad offrire ai comuni somme irrisorie per chiudere la partita, a fronte di spese documentate assai superiori.
Così nel 2017 dal Ministero della Giustizia al Comune di Prato è arrivata la seguente proposta: estinguere il credito vantato di 12,8 milioni e rinunciare ad azioni legali, in cambio del versamento di poco più di 1 milione di euro complessivo, da corrispondere in 30 comode rate annuali, fino al 2046. Il Comune di Prato ha detto no, con una delibera di giunta del settembre 2017, ma non ha fatto causa e ancora adesso il sindaco Biffoni preferisce la strada del dialogo (guarda la video-intervista sotto). Anche di questo, oltre che della carenza del personale amministrativo (solo 48 posti coperti di fatto, rispetto ai 70 della pianta organica), parlerà il primo cittadino nella visita del sottosegretario alla giustizia Andrea Giorgis, atteso a Prato nelle prossime settimane.
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
30/07/2020 - 09:55
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
30/07/2020 - 09:55
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
Commenti