Cacciatori, Alpini e ditta Coleschi: tante donazioni all’ospedale di Prato per fronteggiare l’emergenza Covid 19 FOTO


Continuano le donazioni da parte di privati, aziende e associazioni in favore dell’ospedale di Prato. Negli ultimi giorni, tra i soggetti che si sono impegnati nella raccolta fondi e nel mettere a disposizione materiale utile a fronteggiare l’emergenza coronavirus, si sono segnalati i cacciatori iscritti alla Federcaccia di Prato, l’Unione regionale cacciatori dell’Appennino, gli Alpini di Montemurlo e aziende come la ditta Coleschi di Vergaio. Quest’ultima ha donato 10 mila bicchierini porta medicine in plastica per i pazienti Covid (nella foto sotto).


Importante anche il contributo dei cacciatori che grazie ad una raccolta fondi portata avanti da Pietro Morganti, presidente Federcaccia Montepiano, tra le squadre della caccia al cinghiale, in pochi giorni sono riusciti a mettere insieme 8.500 euro devoluti all’ospedale Santo Stefano per l’acquisto di beni necessari alla gestione dell’emergenza coronavirus.
Altri mille euro, per la medesima finalità, sono stati raccolti dall’Unione regionale cacciatori dell’Appennino di Prato.
Importante anche il gesto degli Alpini di Montemurlo, che sabato scorso hanno consegnato 1250 mascherine (di cui 1000 chirurgiche e 250 per le persone che si recheranno alla struttura) al reparto pediatrico del nuovo ospedale di Prato. A portare i dispositivi al primario del reparto dottor Luigi Vasarri, a nome di tutti gli Alpini di Montemurlo, sono stati Sergio Scarpelli, Sergio Rossi e Giuliano Innocenti. La direzione dell’ospedale ringrazia tutti i donatori che stanno dando il loro contributo per sostenere la sanità pratese in questo momento difficile.

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