19 Marzo 2020

Cgil, Cisl e Uil chiedono ai comuni di valutare sospensione di cantieri non indispensabili. Appello alla Prefettura per la sicurezza nelle aziende


Sollecitare la prefettura perchè «si faccia garante di una gestione coordinata delle misure di sicurezza all’interno delle aziende del territorio»; valutare «in quanto committenti, la sospensione dei cantieri di opere pubbliche non indispensabili». E’ la duplice richiesta che Cgil, Cisl e Uil di Prato rivolgono ai sindaci dei sette Comuni pratesi.  

In una lettera indirizzata ai primi cittadini, il segretario generale della Camera del Lavoro Lorenzo Pancini, la segretaria Cisl Firenze-Prato Erika Caparrini e il coordinatore territoriale Uil Rodolfo Zanieri sottolineano di non aver ricevuto risposta a due precedenti missive, datate 13 e 18 marzo, in cui si chiedeva alla prefettura di «farsi garante della piena osservanza» delle norme dell’intesa sottoscritta tra imprese e confederazioni, sulla salute nei luoghi di lavoro per l’emergenza coronavirus. 

Da qui la richiesta dei tre sindacalisti ai sindaci di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Prato, Vaiano, Vernio, di sollecitare la prefettura, «in quanto organo periferico dell’amministrazione statale», ad assicurare «di concerto con le istituzioni locali e le parti sociali, una gestione coordinata delle misure di sicurezza all’interno delle aziende del territorio», secondo quanto previsto dall’intesa del 14 marzo. 

Protocollo che, ricordano i tre sindacalisti, prevede la prosecuzione delle attività produttive «solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone adeguati livelli di protezione», altrimenti «è possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali», nell’attesa di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, e in ogni caso va favorito «il confronto preventivo tra rappresentanze sindacali e azienda», e per le piccole imprese «con le rappresentanze territoriali».

La seconda richiesta ai sindaci riguarda la possibilità di sospendere appalti e lavori «non indispensabili», oppure «definire una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa», per permettere, con il ricorso agli ammortizzatori sociali, di sanificare e rendere sicuri i cantieri.

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