27 Marzo 2020

Coronavirus ed esigenze dei bambini, il consigliere regionale Ciolini fa chiarezza: “I ragazzi disabili e autistici possono uscire con le apposite attestazioni mediche”


“Non serve creare ulteriore confusione in un momento delicato come questo. Occorre fare alcune precisazioni sulla richiesta, avanzata da parte di genitori e altri, di dare la possibilità a bambini  e disabili di uscire per necessità almeno mezz’ora al giorno”. Esordisce così il consigliere regionale del Pd Nicola Ciolini, commentando la richiesta di alcuni genitori, che in una lettera pubblica al primo cittadino, hanno proposto di individuare soluzioni – in linea con la legge – per rendere più “tollerabili” le misure restrittive imposte dal Governo, norme necessarie, come sappiamo, a limitare la diffusione del Coronavirus. Tra le ipotesi avanzate dai cittadini, firmatari della lettera, quella di far uscire i piccoli all’aria aperta secondo regole stabilite. Anche la consigliera regionale del Pd Ilaria Bugetti ha chiesto pubblicamente di individuare norme che possano orientare le famiglie e garantire la tenuta psicologica dei ragazzi e dei bimbi, soprattutto quelli autistici o con disturbi psichici.

Il consigliere Ciolini interviene nel dibattito per fare chiarezza. “Per quanto riguarda i ragazzi disabili e affetti da disturbi dello spettro autistico è già prevista dal governo la possibilità di uscire, naturalmente seguendo quelle che sono le norme generali imposte dai decreti ministeriali, e da almeno 20 giorni i nostri specialisti rilasciano le apposite attestazione di necessità da allegare all’autocertificazione – commenta Ciolini -. Per quanto riguarda i bambini vorrei far presente che è necessario cercare di non rendere vani i sacrifici fatti fino ad ora. Capisco le difficoltà, ma è necessario che siano scrupolosamente rispettate le restrizioni del governo, per non rischiare di prolungare il periodo di quarantena imposta. Non può essere il sindaco, aggiungo, a fare un’ordinanza del genere, ma solo l’autorità competente che ha emesso le ordinanze fino ad oggi, cioè il Consiglio dei Ministri. Non penso comunque sia il momento di fare provvedimenti del genere e di dar seguito alla presentazione di raccolte firme che sono perlopiù dettate dalle importanti restrizioni del periodo. Proprio ora che si cominciano a vedere segnali incoraggianti, non ci esponiamo a rischi inutili e controproducenti”.

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