3 Marzo 2020

Frodi carosello, scattano sequestri preventivi per 3,9 milioni di euro a carico degli amministratori delle società coinvolte


La guardia di finanza di Prato ha eseguito il sequestro preventivo di beni, per un valore di 3,9 milioni di euro, riconducibili a due delle società coinvolte nella frode carosello, smascherata con l’operazione “Gagaro”. L’inchiesta, a novembre scorso, portò a 17 misure cautelari nei confronti dei partecipanti ad un’associazione a delinquere – operante a Prato, Livorno, Pistoia ed altre città italiane – che da circa 6 anni aveva messo in piedi un imponente giro di fatture per operazioni inesistenti nel commercio di materie plastiche, per un importo complessivo superiore ai 200 milioni di Euro, con un’I.V.A. evasa di circa 40 milioni di Euro ed omessi versamenti di imposta per oltre 20 milioni di euro.

Numeri destinati ad aumentare sensibilmente all’esito delle ulteriori ricostruzioni contabili, tuttora in corso. E proprio lo sviluppo delle indagini da parte del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Prato – portate avanti attraverso la disamina della copiosa documentazione nel frattempo sottoposta a sequestro – ha consentito di cristallizzare ulteriori elementi di prova e di chiedere ed ottenere dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Prato il maxisequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca. Il provvedimento, eseguito nei giorni scorsi, colpisce due delle società coinvolte nella frode carosello, una con sede a Prato ed una a Milano, e i rispettivi amministratori di fatto, per un importo equivalente al profitto dei reati accertati nei loro confronti, quantificato – ad oggi – in circa 3,9 milioni di euro.
Sono stati così sequestrati i saldi attivi giacenti sui conti correnti bancari, disponibilità finanziarie, oltre ad alcuni immobili, tra i quali spicca una villa signorile riconducibile all’amministratore della società pratese.

“L’attività – spiegano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Prato – è volta a contrastare i più complessi fenomeni di frode, a tutela della collettività oltre che del comparto economico di riferimento, intervenendo anche attraverso l’esecuzione di efficaci provvedimenti ablativi di natura patrimoniale”.

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