Via libera all’aumento di capitale di Gida, per un ammontare complessivo di 4,5 milioni di euro. Dopo il passaggio in consiglio di amministrazione, lo scorso 7 gennaio, anche l’assemblea dei soci ha approvato a maggioranza l’aumento di capitale proposto dal presidente Alessandro Brogi nell’ultima riunione di oggi pomeriggio. I soci, amministrazione comunale di Prato, Confindustria Toscana Nord Lucca, Pistoia e Prato e Gruppo Consiag, avranno tempo fino alla fine del 2020 per aderire, secondo le rispettive quote, all’aumento di capitale appena approvato.
Sembra così arrivata a conclusione la forte discussione interna, per non dire la spaccatura, che si era creata tra i soci dopo la proposta di ricapitalizzazione avanzata dal presidente Brogi. Tale richiesta, votata a gennaio in consiglio di amministrazione, aveva visto contrapposti da una parte il Comune e Consiag e dall’altra i consiglieri di Confindustria. Gli industriali avevano giustificato il dissenso adducendo di aver già versato nelle casse di Gida 1,5 milioni di euro in forma di prestito e di essere poco favorevoli a nuove richieste di contributi. Stando all’esito dell’assemblea dei soci, che ieri ha approvato l’aumento di capitale, le frattura sembrerebbe essere sanata.
Ecco quanto detengono i singoli soci e quanto dovranno versare secondo quanto deciso da Cda e assemblea: il Comune partecipa a Gida con il 46,92% e quindi dovrà sborsare circa due milioni e centomila euro, Confindustria Toscana Nord detiene il 45,08% e dovrà contribuire con due milioni mentre a Consiag, che ha l’8%, tocca dare 400mila euro.
«È stata una dialettica con passaggi a tratti anche duri, ma ringrazio i soci, che hanno sempre agito per il bene della società e del distretto – commenta il presidente di Gida, Alessandro Brogi -. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante, che metterà in grado l’azienda di raccogliere e affrontare al meglio tutte le sfide dei prossimi anni. Gida sta attraversando una fase cruciale per il futuro della città».