20 Marzo 2020

Giusti: “Opportuno continuare l’attività se in regola con le disposizioni. Facciamo quadrato per tutelare lavoro e imprese”


“Dove è possibile operare nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, è giusto e importante continuare a lavorare per non interrompere la filiera produttiva, coscienti che fermarne una parte equivale a bloccarla del tutto e che sarebbe complesso farla ripartire da zero”. Così Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato, commenta e concorda con le parole del vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, Francesco Marini, che aveva sostenuto il valore economico e civico di chi decide di continuare la propria attività.
“Voglio tuttavia andare oltre – aggiunge Giusti -. Credo che questo momento esiga che tra tutti gli attori istituzionali ed economici del territorio si ritrovi lo spirito che diede vita allo slogan “Prato non deve chiudere”, per affrontare in modo serio, concreto e coordinato la situazione. Una situazione che reclama certamente scelte dettate dall’emergenza ma che devono tenere sempre presente anche lo scenario che si aprirà quando questa emergenza sarà finita. Le scelte che facciamo oggi dovranno insomma essere in linea e propedeutiche anche alla ripartenza. Per questo motivo auspico che in tempi brevissimi si riesca a trovare uno spirito di collaborazione e concretizzarlo in un gruppo di lavoro dove, senza voler piantare bandierine ma grazie a un confronto aperto, individuare strategie per tutelare le nostre imprese e, più in generale, il nostro tessuto economico. Per questo motivo plaudo all’iniziativa dell’amministrazione comunale che sta già organizzando in tempi stretti un tavolo di lavoro con tutti gli attori del distretto. Un’iniziativa importante alla quale aderiamo convinti possa rappresentare un momento decisivo per il futuro del nostro territorio”.
Giusti fa poi un esempio immediato. “Molte aziende tessili del distretto hanno riconvertito la loro produzione per produrre le mascherine, ma esiste poi il problema della loro certificazione per renderle fruibili ai termini di legge. Questo è un esempio di come potremmo individuare insieme percorsi rapidi ed efficaci per permettere a queste aziende di produrre con un beneficio per tutta la comunità. E, soprattutto, iniziare a porci domande sul dopo Coronavirus, in vista di una ripresa che non sarà né facile né scontata”.

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