27 Marzo 2020

Il coronavirus fa calare anche i reati: -80% dei furti in abitazione, ma lo spaccio non si ferma. Nuove sanzioni in vigore per chi è in giro senza motivo


Sono tempi difficili, anche per i ladri. Una delle poche notizie positive in questa emergenza coronavirus è legata alla diminuzione dei reati. Secondo i dati relativi all’attività dei carabinieri a Prato e provincia, nel periodo dal 1° al 25 marzo i reati si sono dimezzati. I furti sono nel complesso ridotti del 60%; crollate – da 47 a 10, quasi l’80% in meno – le denunce per i furti in abitazione, resi più difficili dalla presenza forzata delle famiglie nelle case.
In controtendenza, pur su numeri piccoli in valore assolto, le truffe informatiche: da 2 denunce si è passati a 5; segno che c’è chi è pronto ad approfittare dell’inesperienza di chi si avvicina per la prima volta agli acquisti on-line.
Per quanto riguarda lo spaccio di droga, i numeri di arresti, denunce e segnalazioni amministrative degli assuntori si mantengono alti. Gli spacciatori stanno cambiando strategia: i carabinieri, nei giorni scorsi, ne hanno arrestato uno sulle piste ciclabili, dove alcuni acquirenti, quando era ancora possibile fare attività motoria, si recavano con questa scusa per reperire la droga. Adesso pare che, nei casi diversi dalla consegna a domicilio, la giustificazione preferita da pusher e clienti sia quella di essere in giro per fare la spesa, ma il rischio di incappare nei controlli durante lo smercio è alto, viste le poche persone presenti in strada. Secondo i dati dei carabinieri, non sono in aumento denunce per reati commessi tra le mura domestiche – come maltrattamenti e lesioni per liti familiari – ma in questo caso la convivenza forzata potrebbe essere anche un motivo che contribuisce a non far emergere il fenomeno.
La fattispecie di reato che invece è aumentata vertiginosamente è quella definita dall’ormai famoso articolo 650 del codice penale, la violazione all’obbligo dell’autorità, in cui sono incappati, fino allo scorso 25 marzo, 456 pratesi, che non hanno rispettato le limitazioni agli spostamenti.
Da ieri, con l’entrata in vigore del nuovo decreto legge del governo (il numero 19, emanato il 25 marzo 2020) i trasgressori non subiranno più contestazioni penali, ma pesanti sanzioni amministrative, da 400 a 3.000 euro, con aumento di un terzo in caso lo spostamento avvenga su un veicolo. Chi pagherà entro 30 giorni, avrà diritto al pagamento in misura ridotta del 30%: nel caso della sanzione base minima di 400 euro, l’importo scenderebbe dunque a 280 euro.
Sono previste sanzioni molto più pesanti e il penale per chi, positivo al coronavirus, viola intenzionalmente la quarantena: la pena è l’arresto da 3 a 18 mesi e ammenda da 500 a 5000 euro. Ma nei casi più gravi si rischia anche l’applicazione del delitti colposi contro la salute pubblica, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

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franco baldini
franco baldini
4 anni fa

Io sono dell’opinione che si vada con mano leggera , sarei più drastico e punitivo , ma come in molte altre cose il Comune e solo litigioso , e non ha il coraggio di fare decreti più ristrettivi.