9 Marzo 2020

La finanza contesta evasione fiscale milionaria ad una ditta di commercio all’ingrosso di abiti


Un’evasione fiscale milionaria è stata contestata dalla guardia di finanza ad un’impresa cinese operante nel commercio all’ingrosso di capi di abbigliamento. L’amministratore della società è stato denunciato per il reato di dichiarazione fraudolenta, mentre altri sei connazionali dovranno rispondere di emissione di fatture per operazioni inesistenti. La verifica fiscale, effettuata dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Prato, si è conclusa con il recupero a tassazione, ai fini delle imposte dirette, di circa 7 milioni e con la constatazione di un’evasione IVA per oltre 4,5 milioni di euro.
La società, con sede a Prato, metteva in pratica l’evasione fiscale attraverso la contabilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, e anche attraverso un giro d’affari che restava sommerso, con ricavi, per importi consistenti, non dichiarati.
L’accertamento delle fiame gialle è scaturito da una complessa indagine di polizia giudiziaria su un’associazione a delinquere dedita al riciclaggio di denaro proveniente da violazioni tributarie. Un’indagine che ha fatto luce sul sistema “apri e chiudi” messo in pratica da alcune imprese caratterizzate dalla volatilità della loro ragione sociale e da operazioni ad alto rischio di evasione fiscale e contributivo. Tra le imprese che hanno fruito di questo sistema illecito c’è anche la ditta di commercio di abiti su cui la finanza ha concluso la verifica fiscale.

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