19 Marzo 2020

L’emergenza coronavirus in Spagna raccontata da una pratese: “Le persone hanno paura del contagio. Sono tutti chiusi in casa”


Strade vuote, obbligo di restare in casa e spostamenti limitati alla stretta necessità. Anche in Spagna c’è una situazione di massima allerta a causa dell’emergenza coronavirus. A raccontare quello che succede in terra iberica è Patrizia Magnolfi, pratese che attualmente vive a Palma de Gandia, a metà strada fra Alicante e Valencia. “Sono arrivata in Spagna l’8 marzo quando in Italia non c’erano le attuali restrizioni e in Spagna la situazione era tranquilla – racconta – Poi col passare dei giorni la situazione è peggiorata. C’è stato il primo contagiato a Madrid, una persona di ritorno dal nord Italia, poi i casi si sono moltiplicati, portando alle attuali restrizioni. Abbiamo l’obbligo di restare a casa e di portarci dietro l’autocertificazione quando usciamo per motivi di necessità”.

Ieri in Spagna si sono registrati 169 morti per il coronavirus. Secondo i dati del ministero della Sanità, i morti sono in totale 767 e i contagi sono arrivati a 17.147, rispetto ai 13.716 del bilancio del giorno precedente. Ci sono anche 1.107 persone guarite. “Appena ci sono state le nuove restrizioni anche in Spagna in tanti si sono precipitati al supermercato – prosegue Magnolfi – e molti da Madrid si sono trasferiti nelle seconde case al mare a fare la quarantena. Le persone hanno paura di essere contagiate e sono scappate”.

Adesso Magnolfi pensa al ritorno in Italia. “Il traghetto Barcellona – Genova l’avevo fissato per il 21 marzo ma è stato cancellato – conclude – Ora me ne hanno programmato un altro il 25 marzo. Spero che non lo annullino e soprattutto che la Spagna non decida di chiudere le frontiere. Per ora comunque ci si può spostare, fatta eccezione per i voli. Le autostrade sono in funzione e basta avere l’autocertificazione. Ora non mi resta che attendere”.

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