Marchi (Demos) sulle regionali: “Per ora solo giochetti di palazzo


“Giochetti di palazzo”. Riassume così Lorenzo Marchi, coordinatore regionale di Democrazia Solidale (Demos), l’attuale stallo della campagna elettorale per il nuovo Governatore e il nuovo Consiglio della Toscana. “Siamo molto preoccupati – afferma Marchi che è assessore comunale a Prato – di come viene vissuto questo momento politico. Dovrebbe essere quello di vero confronto, di concrete proposte su cui fare ed imbastire lo scontro politico in vista delle prossime elezioni; invece a cosa si è ridotti? Sostanzialmente a giochetti di palazzo”.

Il riferimento non è soltanto al centrosinistra e all’accordo politico che ancora non c’è con il candidato Eugenio Giani. Anzi, l’analisi parte dalla mancanza, ancora, di una candidato ufficiale nel centrodestra: per ora sul tavolo c’è “solo” l’indicazione della Lega che – sembra certo – vuole Susanna Ceccardi per la corsa a presidente della Regione. Una scelta che, secondo Demos, dimostra chiaramente lo scopo di proporre di nuovo, anche qui in Toscana, “uno scontro solo ed unicamente di pancia”.

“Questa lunga quarantena in cui volutamente si è infilato il centrodestra – è il ragionamento di Marchi – sta facendo un danno enorme alla democrazia in Toscana, in quanto in mancanza di indicazioni chiare e tempestive impedisce un dialogo ed uno sviluppo politico di quelle forze a trazione moderata di cui la Toscana ha un bisogno vitale.”

Per Marchi “questo ritardo voluto, cercato, e mantenuto fino ad ora dal centrodestra è per certi aspetti speculare e va di pari passo con quel che sta succedendo in queste ore nella costruzione delle liste a sostegno di Giani nel centrosinistra. C’ e’ in atto, come succede ormai da decenni, un fatto, a nostro avviso, degenerativo della politica”.

Per il coordinatore regionale di Demos c’è bisogno di un governo locale libero dai giochi politici e nazionali, “impegnato sui problemi concreti della gente partendo dal proporre una nuova e diversa spiritualità anche nell’agire politico di ognuno di noi, nessuno escluso”.

Giani non sembra, al momento, intenzionato a sbloccare il dialogo con la formazione di centro che, a livello nazionale, ha il proprio riferimento in Mario Giro, storico esponente della Comunità di Sant’Egidio. “Stiamo lavorando – conclude Marchi – e aspettando di incontrare quelle forze che per la loro storia, natura e vocazione non si ritrovano a fare politica così ma hanno come stella polare la libertà di pensiero e di giudizio”.

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