21 Marzo 2020

Sindacati in allarme: “Nelle Rsa mancano i dispositivi di protezione e gli operatori sono lasciati a se stessi”


Accanto all’emergenza sanitaria nei presidi ospedalieri vi è un mondo in questi giorni dimenticato, quello delle residenze per anziani (più precisamente le Rsa), che sull’emergenza Covid-19 rischia di pagare il prezzo più alto di una situazione che peggiora di giorno in giorno. Circa 10 mila posti letto nella nostra regione, principalmente dedicati all’assistenza agli anziani non autosufficienti, con la maggiore concentrazione di strutture sull’area fiorentina, ma con un‘articolazione capillare in tutte le province. E’ il mondo dei più deboli: gli utenti soli con gravi patologie e un esercito di professionisti dell’assistenza (operatori socio sanitari, infermieri, terapisti) che in queste settimane lavora con spirito di abnegazione ma quasi sempre senza i necessari dispositivi di protezione, senza un aggiornamento adeguato dei protocolli di sicurezza, spesso abbandonati a se stessi e in assenza di segnali di potenziamento della rete di sicurezza e di protezione.
In altre regioni, con l’emergenza Covid 19 in situazioni peggiori, ad esempio la Lombardia, le notizie sono drammatiche: i vettori infettivi si sono moltiplicati a livelli impensabili, con tassi di mortalità degli anziani crescenti. La fragilità degli utenti e la debolezza del sistema di protezione hanno probabilmente concorso ad una situazione che è oramai fuori controllo.
“Se la Toscana è ad oggi in una situazione numericamente più contenuta, ma in queste strutture la sottovalutazione dei rischi e l’ assenza di un coordinamento da parte della Regione Toscana ci preoccupa molto“ sottolinea Mario Renzi, segretario generale della Uil Fpl Toscana.
“Abbiamo chiesto più volte di convocarci come organizzazioni sindacali al Presidente e all’Assessore, ma ad oggi non abbiamo avuto risposte“ gli fa eco Bruno Pacini, segretario della Fp Cgil regionale.
“Queste strutture hanno in Toscana gestioni diverse, cooperative sociali, fondazioni, Aziende pubbliche di servizi alla persona, società private – precisa MarcoBucci, segretario generale Cisl Fp della Toscana – ma la situazione del momento evidenzia le stesse emergenze e gli stessi fattori di rischio: una situazione dove mancano mascherine di protezione, sufficienti camici di protezione, interventi di sanificazione immediati sui casi crescenti positivi. Manca inoltre una linea chiara di protocollo operativo che preveda cosa e come agire in caso di positività conclamata di Covid 19″.
“Non c’è più tempo – concludono i tre segretari regionali – : occorre subito intervenire con un piano specifico sulle Residenze; chiediamo alla Regione di fornire anche a queste strutture il materiale di protezione e tutto il supporto necessari. Ne va della dignità degli anziani fragili, della sicurezza degli operatori e delle loro famiglie, della sicurezza per l’ intera colletività”.

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